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Coronavirus, perché l'apertura delle librerie avviene prima?

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Giuseppe Conte, con un nuovo decreto, allenterà le misure restrittive da coronavirus: perché le librerie riaprono prima? L'analisi.

Saranno le librerie a riaprire per prime. Si attende solo l’ufficialità ma ormai tutti gli indizi portano verso questa decisione: il premier Conte ha annunciato una conferenza stampa alle 14 di venerdì 10 aprile per presentare i nuovi provvedimenti. La quarantena sarà probabilmente estesa almeno fino al 3 maggio ma, salvo sorprese dell’ultima ora, il 14 aprile verrà consentita l’apertura delle librerie, nonostante l’emergenza coronavirus. Saranno i primi negozi aperti al pubblico a poter rialzare la saracinesca dopo un mese di lockdown. Un duro colpo all’economia dell’editoria che già in tempi normali non se la passa bene: i numeri italiani per lettura libri e vendita degli stessi sono tra i più bassi di Europa. E i pochi lettori del Bel Paese sono corsi ai ripari attraverso l’acquisto su piattaforme e-commerce che, però, hanno fatto registrare forti ritardi nelle consegne. Inoltre, acquistare online non è paragonabile a un’esperienza in un luogo fisico.

Coronavirus e apertura delle librerie: il motivo

I libri possono diventare compagni di viaggio. In un periodo di forte stress emotivo e psicologico non si può pensare di restare in casa senza tenere la mente un po’ impegnata. Una sana lettura può avere lo stesso effetto benefico di una chiacchierata al bar con un amico. Consente – anche secondo pareri di psicologi – di liberare la mente e scacciare via brutti pensieri e la fatica di dover restare in quarantena. Del resto, le librerie possono benissimo rispondere a tutti i requisiti per il distanziamento sociale all’interno delle stesse: secondo le prime informazioni, infatti, le librerie utilizzeranno gli stessi metodi dei supermercati per consentire l’accesso ai propri clienti.

Affinché le librerie possano riaprire prima non sarà possibile godere di alcune esperienze consuetudinarie per i lettori: sarà, molto probabilmente, vietato adibire al pubblico le sale lettura – presenti soprattutto nelle grandi catene – e l’area destinata all’ascolto musicale. Insomma, bisognerà partire da casa con un’idea già ben chiara: segnare il titolo del libro che si vuole acquistare ed essere rapidi. È un primo passo di ritorno alla normalità. Non è un caso, inoltre, se la Ali (Associazione Librai Italiani) prema da settimane affinché la riapertura sia imminente. Inoltre, sono state migliaia gli intellettuali italiani che hanno firmato l’appello indirizzato al Ministro della Cultura, Dario Franceschini. Quest’ultimo, in accordo con la squadra di governo, sembrerebbe aver accolto l’appello per la riapertura delle librerie.

E gli articoli da cancelleria?

Se riaprono le librerie, allo stesso tempo sarà ribadito il via libera anche alla rivendita di articoli da cancelleria. Nelle ultime settimane, infatti, fino al 29 marzo nessuno ha potuto acquistare articoli da cancelleria e non solo per via della chiusura forzata delle librerie. Nei supermercati, infatti, tutte le aree adibite alla rivendita di questi oggetti sono state chiuse con nastro adesivo. Una scelta incomprensibile e che ha fatto infuriare anche molti genitori considerato il prosieguo delle lezioni scolastiche.

Insomma, la riapertura delle librerie troverà forte consenso da parte degli intellettuali italiani e di qualche politico. Come, per esempio, il senatore Matteo Renzi che a metà marzo auspicava una rapida riapertura delle stesse librerie. Chissà che questo momento storico non possa essere una piacevole riscoperta per l’editoria con un incremento delle vendite e di letture. Sarebbe una goccia di speranza in una tragedia mondiale qual è il coronavirus.