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Coronavirus, Tullio Abbate è morto: è stato una leggenda della motonautica

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Tullio Abbate è morto: era una leggenda della motonautica. Ricoverato all'ospedale San Raffaele di Milano, aveva sintomi legati al coronavirus.

Lutto nel comparto della motonautica: è morto all’età di 76 anni a causa di complicanze legate al coronavirus, Tullio Abbate. L’uomo, costruttore di motoscafi e leggenda della motonautica, era ricoverato al San Raffaele di Milano. Era una figura di riferimento nel comasco: nella sua carriera aveva realizzato migliaia di barche. Alcuni piloti di Formula 1 e celebrità, da Senna a Lauda, da Madonna a Maradona, si erano rivolti a lui.

Coronavirus, è morto Tullio Abbate

L’amore per le barche è nato a 14 anni, insieme a suo padre. Tullio raccontava che la sua grande passione è nata “quando ero nel cantiere di papà. Lui era già un gigante, io pendevo dalle sue labbra”. “Papà non sopportava la vetroresina – diceva -. Lui che costruiva Stradivari col timone non tollerava che il figlio lo tradisca così. Ma io non mi arrendo e in un garage metto insieme il primo motoscafo tutto mio”.

Una carriera costellata di successi: ha vinto campionati europei, gare mondiali e la Centomiglia del Lario. Ha prodotto migliaia dei motoscafi in vetroresina, alcuni dei quali divenuti famosi come Sea Star, Offshore 36, Executive ed Exception. Tullio Abbate era stato ricoverato in ospedale per sintomi legati al coronavirus ed è morto all’età di 76 anni.

“In 40 anni – raccontava ancora Abbate – ho sfornato 8500 barche e le ho vendute in tutto il mondo”. “Su quegli scafi ho avuto l’onore di mettere anche motori Ferrari, Porsche, Lamborghini. Fra i miei clienti Schumacher, Piquet, Gilles Villeneuve, Keke Rosberg, Maradona, Matthäus, Prost, Pironi, Ayrton Senna, Vialli, Mancini, Giacomo Agostini, Jacky Ickx, Björn Borg, Bruno Giacomelli, Vittorio Emanuele di Savoia, Stefano Casiraghi e la principessa Carolina di Monaco, e non per ultimi Sylvester Stallone e Madonna. Le famiglie Marzotto, De Nora, la famiglia Versace. Qui ci siamo abituati ai divi una trentina di anni prima dell’arrivo di Clooney”.