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Bufale sul coronavirus, Burioni smonta la lettera del cardiologo di Pavia

fase 2 burioni

Il virologo Roberto Burioni smentisce quanto sostenuto da un anonimo cardiologo di Pavia.

Ancora bufale sul coronavirus e il virologo Roberto Burioni passa all’attacco. Questa volta, nel mirino, la lettera del cardiologo di Pavia. Un medico, anonimo, della provincia pavese, aveva fatto circolare un messaggio ove riportava come: “La gente va in rianimazione per tromboembolia venosa generalizzata, soprattutto polmonare. Se così fosse, non servono a niente le rianimazioni e le intubazioni perché innanzitutto devi sciogliere, anzi prevenire queste tromboembolie. Se ventili un polmone dove il sangue non arriva, non serve! Infatti muoiono 9 su 10. Perché il problema è cardiovascolare, non respiratorio!”. Così, Roberto Burioni, su Medical Fact ha voluto smentire quella che lui definisce una delle tante bufale sul coronavirus: “Gira una lettera di un ipotetico cardiologo di Pavia (ovviamente il nome non compare, per cui dobbiamo credere che esista con un atto di fede, che ben si intona con il periodo), un genio che ha capito tutto mentre l’intero mondo si sbaglia e che, guarda caso, ha anche trovato la soluzione: una cura semplicissima, quasi banale, che risolverebbe il problema”.

Bufale sul coronavirus: le risposte di Burioni

Tra tutte le bufale sul coronavirus, questa del cardiologo di Pavia sembra quella che fa arrabbiare di più Roberto Burioni. Il virologo evidenzia: “Purtroppo, così come il farmaco russo e il farmaco giapponese, anche questa è una scemenza di proporzioni immense. Lo scritto mette insieme alcune cose vere con altre scemenze olimpioniche, e arriva a conclusioni che definire senza senso è generoso. Insomma, anche in questo caso una bufala”.

E ancora, prosegue nel suo lungo sfogo Burioni: “Ricordatevi: le notizie di nuove cure non arriveranno su Whatsapp dalla chat dei genitori della scuola o dei giocatori di calcetto: le troverete nelle riviste scientifiche”.

L’appello del Ministero della Salute

Nei periodi di emergenza come quello attualmente in corso, bufale e disinformazione sono presenti in modo massiccio, soprattutto sul web e sui social network, e riconoscerle non sempre è facile. Per evitare di imbattersi in notizie false e pericolose per la salute si raccomanda quindi di fare sempre riferimento a fonti istituzionali ufficiali e certificate. In rete, negli ultimi giorni, è emersa la presunta correlazione tra 5G e coronavirus, una bufala smentita anche dal Ministero della Salute: “Non ci sono evidenze scientifiche che indichino una correlazione tra epidemia da nuovo coronavirus e rete 5G. Ad oggi, e dopo molte ricerche effettuate, nessun effetto negativo sulla salute è stato collegato in modo causale all’esposizione alle tecnologie wireless”.