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Coronavirus, Gino Strada contro Regione Lombardia: "Sanità devastata"

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Il medico di Emergency non le manda a dire ai vertici lombardi: "Altro che modello, hanno devastato tutto".

L’emergenza coronavirus in Lombardia fa infuriare Gino Strada che non usa mezzi termini e sferra un attacco diretto nei confronti della Regione. Il covid-19, secondo il medico di Emergency, ha messo in luce tutte le falle del sistema sanitario lombardo degli ultimi 20 anni; non certo per colpa del personale medico e ospedaliero ma per i vertici di Palazzo Lombardia. In venti anni, secondo il fondatore di Emergency, la sanità pubblica in Lombardia – e conseguentemente in tutta Italia – è stata devastata.”Non ci si può esimere dal fare una riflessione su chi ha gestito la sanità in Lombardia negli ultimi venti anni, perché gli stessi che l’hanno gestita oggi cercano di apparire come i salvatori, come gente che ha la situazione in mano”. Così, dunque, Gino Strada, medico e fondatore di Emergency, parlando dell’emergenza coronavirus a ‘Propaganda’ su La7 venerdì 10 aprile.

Coronavirus in Lombardia: “Sanità devastata”

“Gente che ha devastato la sanità italiana e la sanità pubblica, altro che modello Lombardia. Pazienti lasciati morire nelle case di riposo senza nessuna umanità o pietà. Tutto questo penso sia moralmente, prima ancora che giuridicamente, un crimine”, ha sottolineato ancora Gino Strada. Il medico di Emergency ha ricordato come: “la Lombardia ha avuto la metà circa dei morti italiani per Coronavirus e che i morti italiani sono il 25% dei morti nel mondo”.

Inoltre, sempre secondo il parere di Gino Strada, la Lombardia sta vedendo: “I suoi ospedali lottizzati che perfino la camorra sarebbe stata in difficoltà a farlo così, in modo esteso e puntuale. Spero che da questa cosa se ne esca con i cittadini che aprano gli occhi sulla realtà, al di là di tutta la propaganda politica che in questo momento trovo nauseante”.

Il caso RSA in Lombardia

Gino Strada, infine, ha voluto esprimere il proprio parere in merito alla questione degli ultimi giorni sulle RSA in Lombardia. “Da medico credo che il primo errore sia stato quello non tanto di sottovalutare la situazione, perché era obiettivamente inaspettata per tutti noi, ma quello di non proteggere gli ospedali. Se un ospedale si infetta non è più in grado di curare non solo i pazienti da Coronavirus ma anche i cardiopatici, i diabetici e chi ha bisogno”.