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Coronavirus, rifiuta morfina per la madre: 79enne guarita a casa

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Giusy 79enne lombarda era stata ricoverata per coronavirus, ma grazie alla bravura dei suoi medici, la donna è guarita a casa.

Giusy, donna 79enne lombarda è cardiopatica ed era stata ricoverata in ospedale per coronavirus. I medici ormai pensavano che non ci fosse più nulla da fare, visto le sue condizioni, ma la figlia invece che lasciarla morire ha deciso di portarla a casa, dove è guarita con il supporto del medico di base.

Coronavirus, 79enne guarita a casa

Giusy è una 79enne sopravvissuta al coronavirus. Una delle poche persone anziane, visto l’alto tasso di mortalità del virus, ma questa volta a guarirla non sono stati chirurghi esperti, bensì la figlia, semplicemente seguendo il suo istinto e riportandola a casa.

Riavvolgiamo il nastro: lo scorso 28 marzo Giusy aveva accusato forti dolori al braccio sinistro e al torace. Visto i suoi precedenti cardiopatici, la figlia ha creduto che potesse trattarsi di un ictus o infarto, così l’ha portata al pronto soccorso, dove però la donna è stata assegnata nei sospetto casi da coronavirus: “L’esito della radiografia al torace a cui viene sottoposta è di diffuso ispessimento della trama interstiziale con reperti sospetti per patologia flogistica interstiziale, la stessa diagnistica per i malati di coronavirus”.

L’intervento dei medici di base

Il medico mi spiega che la mamma probabilmente ha il virus, che la situazione e’ compromessa e che, se non voglio vederla morire soffocata nelle prossime 48 ore, mi conviene lasciarla in ospedale dove verrà accompagnata dolcemente con la morfina- racconta Alessandra. Non sono per nulla convinta e chiamo per un consulto i miei medici di riferimento. Tutti e due concordano che me la devo portare a casa. Intanto, davanti ai miei occhi, vedo che tre anziani vengono ricoverati, dicono ad alta voce gli operatori sanitari, “con morfina al bisogno”, senza un tampone. Nessuno di loro aveva febbre ne’ problemi a respirare”.

Tornata a casa, Alessandra, su indicazione dei medici, ha cercato il farmaco Plaquenil, da aggiungere all’antibiotico e alle maltodestrine, un mix che alla fine si rivelerà provvidenziale: “Grazie all’intuito del mio medico di base, a casa avevo anche una bombola per l’ossigeno, uno dei motivi per cui ho avuto il coraggio di portare via la mamma.Magari domani la mamma muore per un infarto o altro perché ha un quadro clinico complesso, ma non per il virus che non è stato nemmeno diagnosticato con un tampone”.