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Coronavirus, quando è possibile contestare le multe?

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Le misure restrittive in termini di coronavirus ci impongono di uscire di casa solo per il necessario, ma cosa fare in caso di multe ingiuste?

Le misure restrittive in termini di coronavirus impongono a tutti i cittadini di uscire di casa solo per lo stretto necessario – lavoro o motivi di salute – ma nel caso di multe ritenute ingiuste è possibile avanzare una contestazione: ecco come e quando.

Coronavirus, le multe contestabili

Le misure restrittive imposte dalla quarantena per coronavirus ormai sono note a tutti: è possibile uscire solo per motivi di necessità, lavoro, salute e nel caso della passeggiata con il cane, restare entro 200 metri dalla propria abitazione. Ci sono casi limite in cui le multe possono essere contestate?

I decreti ministeriali e le ordinanze regionali con le misure spesso hanno dei margini di indeterminatezza, visto che ci si appella al buon senso civico. Tuttavia ciò comporta una discrezionalità da parte delle Forze dell’Ordine nel comminare le multe per chi infrange le misure restrittive.

Il caso della prossimità

L’esempio più significativo è quello relativo al concetto di prossimità. Sappiamo che fare jogging è consentito in prossimità della propria abitazione, ma come e chi può accertare la bontà dell’applicazione di tale concetto in ogni caso? Spetta alle forze dell’Ordine stabilire i limiti dello spostamento, ma è chiaro che in questo caso ogni cittadino potrà reclamare la multa dimostrando di non aver oltrepassato i limiti consentiti.

Ill Viminale ha cercato di rispondere nel modo più esaustivo possibile ai quesiti più comuni (spsostarsi per la spesa da comune a comune per esempio), ma è chiaro che è complicato fornire elenchi tassativi, quindi la palla ricade ancora tra le mani delle Forze dell’Ordine e ai loro criteri di giudizio.

Come contestare una multa?

Nel caso si ritenesse ingiusta una multa, si può non pagare, inviando entro 30 giorni una giustificazione difensiva ai contatti delle autorità dal quale si è ricevuta tale multa. La contestazione va sempre inviata tramite raccomandata o PEC. In genere la contestazione deve essere indirizzata al Comune, se la sanzione è stata emessa dai vigili urbani, alla Provincia se dalla Polizia provinciale, al Prefetto se dalla Polizia di Stato, Guardia di finanza e Carabinieri.

Una volta ricevuta la contestazione, l’Autorità in questione ha 5 giorni di tempo per accogliere le ragioni oppure respingerle, ma ricordiamo che in caso di respinta, verrà emessa un’ordinanza di ingiunzione e la multa sarà raddoppiata rispetto all’importo originale.