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Coronavirus, ipotesi fase 2: orari differenziati in aziende e uffici

Coronavirus fase 2 orari differenziati  

Orari differenziati per i lavoratori al fine di evitare gli assembramenti, l'ipotesi sulla fase 2 della lotta al coronavirus

Sono molte le ipotesi che vengono discusse da medici, imprenditori e esperti per la fase 2, quella in cui l’Italia uscirà dal lockdown a cui al momento è obbligata fino al 3 maggio. Fonti Ansa parlano della possibilità che l’accesso e l’uscita per uffici pubblici, industrie e aziende venga cadenzato con orari differenziati al fine di evitare l’assembramento dei lavoratori. A guidare la task force istituita dal Presidente del consiglio Giuseppe Conte e guidata Vittorio Colao, sarebbe poi il nodo legato ai trasporti pubblici: con ingressi e uscite ben scaglionati si potrebbe evitare che più persone siano costrette a muoversi allo stesso orario, alleggerendo dunque la pressione sui trasporti per i quali saranno inoltre previste altre apposite norme.

Coronavirus, orari differenziati per la fase 2

L’ipotesi presentata dovrebbe essere operativa già dal 4 maggio e dunque si cercherà di renderla nota quanto prima per consentire a tutte le strutture lavorative di organizzarsi per tempo, sia sugli orari di ingresso e uscita sia sulla sanificazione degli ambienti di lavoro.

Inoltre, sarebbe possibile pensare che per imprese ed industrie possa esserci un aggiornamento del protocollo firmato dal governo con sindacati ed industrie. Su questo però, sempre secondo quanto si apprende, si starebbe già lavorando e sarebbe già stato chiesto ad alcune grandi imprese che sarebbero in grado di garantire una nuova organizzazione del lavoro e della produzione con la differenziazione degli orari.