Ci sono, secondo il virologo Roberto Burioni, cinque regole da tenere a mente in vista della riapertura. In un’intervista a Il Giornale, quindi, l’esperto ritorna sul tema della fase due, il cui programma è in definizione sui tavoli del governo. A quelli che chiedono se, dopo la riapertura, potrebbe verificarsi un’ondata di ritorno, Burioni confessa: “Impossibile fare previsioni. Non conosciamo ancora bene questo virus, è arrivato tra noi tre mesi fa. Non sappiamo neanche se con la bella stagione il coronavirus si trasmetta meno. Tutti i patogeni respiratori fanno così“.
Coronavirus, cinque regole per la riapertura
Le cinque regole enunciate da Burioni per la riapertura sono molto simile alle norme che dovranno seguire i supermercati nel momento in cui scatterà la fase due.
- Misurazione della temperatura all’entrata,
- Mascherine per tutti i lavoratori,
- Gel igienizzanti e disinfettanti per superfici,
- Distanziamento sociale evitando assembramenti in mense e spogliatoi,
- Smart working
Insomma, pare che la vita dopo la quarantena e al termine del lockdown possa prendere una piega differente dalla quotidianità che conosciamo. Ma ogni misura volta a prevenire il contagio è importante.
Il virologo, infine, non esclude un possibile secondo lockdown: “Non sono ottimista – ha infatti rivelato Burioni -. Potrebbero verificarsi nuovi focolai e sarebbe un problema. Ho paura che le aziende non abbiano gli strumenti, per questo bisogna cominciare ora a prepararsi alla riapertura”
E infine, conclude: “Spero che se si riapre, lo si faccia con giudizio e sicurezza. Un altro lockdown vorrebbe dire che sono stati commessi errori, non deve accadere“, conclude Burioni.