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Coronavirus, Burioni e le cinque regole per la riapertura: "Non sono ottimista"

coronavirus burioni

Burioni delinea cinque regole da seguire in vista della riapertura dopo il coronavirus per evitare un secondo possibile lockdown.

Ci sono, secondo il virologo Roberto Burioni, cinque regole da tenere a mente in vista della riapertura. In un’intervista a Il Giornale, quindi, l’esperto ritorna sul tema della fase due, il cui programma è in definizione sui tavoli del governo. A quelli che chiedono se, dopo la riapertura, potrebbe verificarsi un’ondata di ritorno, Burioni confessa: “Impossibile fare previsioni. Non conosciamo ancora bene questo virus, è arrivato tra noi tre mesi fa. Non sappiamo neanche se con la bella stagione il coronavirus si trasmetta meno. Tutti i patogeni respiratori fanno così“.

Coronavirus, cinque regole per la riapertura

Le cinque regole enunciate da Burioni per la riapertura sono molto simile alle norme che dovranno seguire i supermercati nel momento in cui scatterà la fase due.

  1. Misurazione della temperatura all’entrata,
  2. Mascherine per tutti i lavoratori,
  3. Gel igienizzanti e disinfettanti per superfici,
  4. Distanziamento sociale evitando assembramenti in mense e spogliatoi,
  5. Smart working

Insomma, pare che la vita dopo la quarantena e al termine del lockdown possa prendere una piega differente dalla quotidianità che conosciamo. Ma ogni misura volta a prevenire il contagio è importante.

Il virologo, infine, non esclude un possibile secondo lockdown: “Non sono ottimista – ha infatti rivelato Burioni -. Potrebbero verificarsi nuovi focolai e sarebbe un problema. Ho paura che le aziende non abbiano gli strumenti, per questo bisogna cominciare ora a prepararsi alla riapertura”

E infine, conclude: “Spero che se si riapre, lo si faccia con giudizio e sicurezza. Un altro lockdown vorrebbe dire che sono stati commessi errori, non deve accadere“, conclude Burioni.