> > Coronavirus, Sergio Bertino muore dopo i genitori: tragedia a Bergamo

Coronavirus, Sergio Bertino muore dopo i genitori: tragedia a Bergamo

sergio-bertino

Il Coronavirus fa ancora vittime a Bergamo: Sergio Bertino, ingegnere della Teneris Dalmine, è morto a 53 anni. Pochi giorni dopo mamma e papà.

Sergio Bertino è l’ennesima vittima del coronavirus a Bergamo. E la sua storia lascia un velo di amarezza in più: una famiglia senza alcun problema fino a fine febbraio, prima dell’arrivo di questo maledetto virus. In pochi giorni sono deceduti mamma, papà e figlio. In ventiquattro ore, Sergio Bertino, il 13 marzo ha dovuto dire addio prima a Colomba Scotti e il mattino seguente al papà, Franco. All’ingegnere della Tenaris Dalmine non è bastato avere 53 anni ed essere in perfetta salute: il coronavirus non gli ha lasciato scampo facendolo morire lo scorso 4 aprile. Lascia una moglie, Marina, i giovani figli, Marco e Giulia, e la sorella più piccola, Chiara. Lo stesso giorno della morte del padre, Sergio viene ricoverato e inizia un cammino difficile sia per lui che per i suoi familiari, lontani e preoccupati. Speranza e molto dolore, sentimenti provati da tantissime famiglie a Bergamo negli ultimi 40 giorni. Ricoverato all’ospedale Papa Giovanni, inizialmente resta vigile e comunica con i suoi familiari.

La tragedia di Sergio Bertino

Sergio Bertino, però, in pochi giorni si aggrava e viene trasportato urgentemente a Milano, in terapia intensiva. La morte, arrivata giorno 4 aprile, lascia tutti attoniti a Bergamo. I colleghi della Tenaris Dalmine sono increduli. Lo descrivono come una persona allegra e gentile. Sergio ha lavorato come ingegnere prima alla manutenzione nella fabbrica di tubi Trenomedio, poi alla progettazione di bombole e recipienti in pressione nello stabilimento di Sabbio. In questi ultimi tempi il suo impegno era particolarmente dedicato ad una stazione costituita da grosse bombole per lo stoccaggio e il trasporto di idrogeno gassoso ad alta pressione.

E ancora, Sergio Bertino viene ricordato dagli ‘amici del Cavallino’ che vanno col pensiero alle belle vacanze di primavera passate insieme tra famiglie e ricordano lo sguardo sereno che :”Sergio ha ereditato dalla mamma – raccontano a L’Eco di Bergamo – la capacità di prenderti per mano col sorriso, l’intelligenza e quella inseparabile macchina fotografica, la stessa passione di tuo papà”.

La lettera della cugina

Lia Scotti, cugina di Sergio Bertino, lo descrive come una persona:”Intelligente, attenta, dolce, che sempre ha scelto con coerenza la schietta semplicità”. E, nella lunga lettera, un pensiero va alla amatissima famiglia: “Il tuo orizzonte bello e sereno. Ma è necessario fermarsi qui: le parole sono state già ben oltre quelle che di certo lui avrebbe accettato e gli affetti più cari sono sempre stati tenuti al riparo”.