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Coronavirus, quando finirà davvero la fase uno? La risposta di Science

coronavirus fase uno

Per capire quando finirà la fase uno, Science ha analizzato due parametri di beta-coronavirus: la stagionalità e l'immunità dei guariti.

Fare previsioni sulla fine dell’emergenza coronavirus è quasi impossibile, ma basandosi su alcuni modelli matematici è possibile ipotizzare quando finirà la fase uno. In Italia, infatti, il governo sta definendo quella che sarà la seconda fase di convivenza con il virus, ma sulla data della ripresa ci sono ancora molti dubbi. Alcuni ricercatori del Science hanno cercato di dare una risposta, in questa direzione, analizzando i beta-coronavirus OC43 e HKU1. In particolare, le loro ricerche si sono focalizzate su due parametri: la possibile stagionalità del virus (ancora solo ipotizzata) e l’immunità sviluppata dai pazienti guariti (di cui conosciamo ancora poco).

Coronavirus, quando finirà la fase uno?

Seppur basati su altri virus, responsabili del raffreddore e non di disturbi respiratori, gli studi di Science mettono in luce evidenze importanti. Ad esempio il distanziamento sociale è un’arma davvero efficace contro la diffusione del Sar-Cov2. Per quanto riguarda, invece, la fine della pandemia – secondo gli esperti – , essa non coinciderà con la fine del virus. Ancora incerta la data su quando finirà la fase uno, ma certo invece è il graduale ritorno alla normalità della seconda fase. Occorrerà pensare a un ritorno graduale di alcune attività, all’uscita per fasce d’età oppure valutare il passaporto di immunità.

Sono in corso anche le sperimentazioni per i vaccini e si discute anche su quella che potrebbe essere una seconda ondata in autunno. Insomma, le incognite sono parecchie.

Due scenari possibili

Science delinea infine due possibili scenari in vista della fine della prima fase di diffusione del virus:

  • Il primo, più ottimista, riguarda un’immunità permanente. Finita questa ondata, in altre parole, potremmo trovarci a essere protetti dai betacoronavirus presi come modello nello studio;
  • Il secondo, più pessimista, tiene conto di un’immunità di qualche anno. Potrebbero quindi verificarsi altre nuove ondate nei prossimi anni.

Quello di cui non si tiene conto nei due scenari è l’arrivo di un vaccino efficace contro il coronavirus.