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Coronavirus, barista esasperato dal lockdown: "Politici vi vengo a prendere a casa"

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"O si fanno le cose seriamente o il 60% delle attività chiuderanno", questo è lo sfogo di un barista esasperato dal lockdown.

Un video di una ventina di minuti che ha guadagnato in tempi strettissimi mezzo milione di visualizzazioni su Facebook e moltissime condivisioni. Un barista esasperato dal lockdown causa coronavirus ha lanciato il suo sfogo e raggiunge oltre un milione e mezzo di persone. Si tratta di Riccardo Maniscalco, un barista padovano di 35 anni che gestisce il lounge bar B-Gall in Galleria Borromeo. Il suo attacco coinvolge direttamente ai politici: aprire ristoranti, bar e locali restringendo gli accessi e garantendo le distanze provoca enormi perdite. Alla luce delle spese non conviene affatto riprendere le attività.

Coronavirus, sfogo di un barista esasperato

Ha 35 anni e vive nel padovano: Riccardo Maniscalco è un barista veneto che ha lanciato il suo sfogo sui social a causa del lockdown prolungato per coronavirus: “Io se continuo così mi ammalo – ha detto nel video -. Ma prima di ammalarmi – si è rivolto poi ai politici – vi vengo a prendere a casa“. La rabbia che cerca di contenere Riccardo è palpabile, così come il senso di sicurezza nello spiegare il suo stato d’animo: è esasperato.

“O si fanno le cose seriamente o il 60% delle attività chiuderanno – dice ancora il barista nel video -. Loro (i politici ndr.) non possono capire, sono distanti anni luce. Le associazioni di categoria? Non fanno altro che portarsi a casa le quote di adesioni degli iscritti, ma quando si tratta di far sentire la propria voce sul campo, mettono la coda tra le gambe”.

Il problema riguarda le misure di contenimento che, al momento dell’apertura, tutti i locali dovranno mettere in atto: distanziamento tra i tavoli, ingressi contingentati e misure di protezione individuale. “La situazione per noi imprenditori è preoccupante”. A partire da mascherine e guanti che hanno prezzi insostenibili e devono essere garantiti ai clienti. Riccardo spiega che sulla sua area di 50 metri quadrati “ospitavo feste di compleanno per 30-35 persone”. Dopo il coronavirus, però, non sarà più possibile: “Ora se applicheranno queste distanze, io potrò ospitare, nella stessa area di prima, sì è no 10 persone”. La denuncia dunque è chiara: “Pago al comune 4500 euro all’anno di plateatico. Come pensate di farci riaprire a queste condizioni?“.

La situazione si fa drammatica negli ultimi secondi del video. Se rimarranno queste condizioni, “non potrò riaprire il mio locale – conclude Riccardo -, ma nel frattempo continuano ad arrivare le bollette, ultima quella da 1200 dell’Enel. Ho tentato di negoziare i finanziamenti ma mi è impossibile”. Una dura realtà per molti rappresentati della sua categoria.