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Coronavirus, dalla Calabria donati a Bergamo 55 quintali di frutta

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Azienda agricola calabrese dona 55 quintali di frutta a Bergamo, nord e sud insieme contro il coronavirus.

Un imprenditore agricolo calabrese ha donato con la sua azienda 55 quintali di frutta alla città di Bergamo, come gesto di solidarietà durante l’emergenza coronavirus. Domenico Spagnolo, responsabile commerciale dell’omonima azienda in provincia di Reggio Calabria, ha così parlato del suo gesto: “In un momento in cui le cose paradossalmente andavano meglio al Sud che al Nord, volevamo fare la nostra parte. Dopo esserci confrontati con il sindaco di Rosarno, Giuseppe Idà, donare la nostra frutta ci è sembrata l’idea migliore”.

Agricoltore calabrese dona frutta a Bergamo

La comunità di Bergamo ha molto apprezzato il gesto e ora utilizzerà la frutta ricevuta per aiutare i più deboli. L’assessora alle Politiche sociali della città lombarda, Marcella Messina, ha così commentato il bel gesto: “Le arance e i kiwi verranno offerti alle persone anziane e alle famiglie più bisognose della nostra città”. Già qualche giorno fa, sempre dalla Calabria, un’azienda di Vibo Valentia, l’Alessandria Dolciaria, aveva donato a Bergamo 1600 uova di Pasqua per i più piccoli. Una rete solidale tra due territori così distanti e diverse, ma che hanno trovato il modo di essere vicini. “Questa vicinanza ci infonde ancora più coraggio e speranza per il futuro – spiega sempre l’assessora Messina – per questo alla città di Rosarno e alla Calabria intera va tutta la nostra gratitudine”.

L’affetto dalla Calabria per Bergamo

La notizia della frutta donata alla città di Bergamo è stata accolta con grande piacere anche dai molti bergamaschi che hanno utilizzato Facebook per ringraziare chi ha pensato a loro in un momento così difficile. “È una bella pagina scritta con amore per unire l’Italia”, scrive un cittadino per rimarcare l’importanza di questo gesto. Va inoltre aggiunto poi che Rosarno non si fermerà alla città di Bergamo: “Nei prossimi giorni – assicura Spagnolo – invieremo un carico a un’altra città lombarda particolarmente segnata dal virus”.