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Coronavirus, medico fermato dai vigili mentre un paziente ha un infarto

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Un medico ha denunciato un fatto insostenibile: mentre si recava da un paziente che aveva avuto un infarto è stato fermato dai vigili.

Un episodio davvero spiacevole quello vissuto da un medico di Lecce che anche nel giorno di Pasqua si stava recando sul luogo di lavoro. Chiamato per un’urgenza, l’anestesista aveva preso la sua auto e si era diretto in ospedale, dove avrebbe iniziato il suo turno alle ore 20. Purtroppo, però, lungo la strada il medico è stato fermato da un vigile che lo ha intrattenuto per un quarto d’ora mentre un paziente aveva un infarto. L’agente avrebbe chiesto di fornire i documenti e l’autocertificazione e avrebbe poi proseguito con una serie di domande che in quel momento erano inopportune. “Anche il giorno di Pasqua fate urgenze? – ha chiesto la vigilessa -. A cosa serve il medico rianimatore per un infarto?”. Insomma, tempo prezioso che poteva salvare la vita a una persona. La denuncia dell’anestesista, pubblicata sul suo profilo Facebook, ha ricevuto le scuse del sindaco di Lecce.

Medico fermato mentre paziente ha infarto

Il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, ha rivolto le sue scuse al medico che è stato fermato e intrattenuto da un vigile mentre doveva assistere un paziente che aveva avuto un infarto. “Un incidente di percorso che può capitare in periodo di particolare stress come questo – scrive il primo cittadini -, che riguarda tutti e anche le forze di polizia. Si sbaglia, siamo fallibili, ne siamo consapevoli e siamo qui per correggere gli errori”.

In merito alle norme di contenimento, infatti, la vigilessa voleva verificare le necessità dovute allo spostamento dell’anestesista. Il problema, però, è che si è intrattenuta un po’ troppo in un momento di estrema urgenza.

Nelle ultime ore, dopo la risonanza mediatica del caso, il medico ha tenuto a fare alcune precisazioni in un secondo messaggio. “Innanzitutto – ha scritto su Facebook – ci tengo a precisare che nel mio post non c’è mai stato spazio né per il maschilismo né per la denigrazione di una categoria lavorativa. Il mio rispetto è massimo sia per le donne che per la polizia locale di Lecce”.

In secondo luogo, prosegue ancor al’anestesista, “non ho mai voluto far intendere che medici ed operatori sanitari debbano essere immuni dai controlli. Quando esco a far la spesa è giustissimo che venga fermato e, se necessario, trattenuto e multato. Ma se siamo chiamati in urgenza sarebbe opportuno far procedere i sanitari e a tempo debito accertare la veridicità delle dichiarazioni”.