Marco Alborghetti Una paziente di 47 anni era stata ricoverata in terapia intensiva al policlinico di Bari per coronavirus, ma grazie ad un polmone artificiale la donna è riuscita a salvarsi. Ora la donna è fuori pericolo.
Coronavirus Bari, salvata da polmone artificiale
Una paziente di 47 anni affetta da coronavirus era stata trasportata d’urgenza in terapia intensiva del Policlinico di Bari, ma grazie ad un sistema di respirazione particolare la donna è riuscita a salvarsi. Una sorta di polmone artificiale che ha permesso alla 47enne di restare in vita.
Il sistema in questione si chiama Ecmo (Extra Corporeal Membrane Oxygenation – Ossigenazione extracorporea a membrana), atto all’ossigenazione del sangue e a un graduale funzionamento dei polmoni. Composto da una pompa, un ossigenatore e un riscaldatore di sangue, la tecnica di circolazione extracorporea viene effettuata mediante l’incanulazione di vene centrali, con lo scopo di sostenere la funzione polmonare mediante ventilazione.
All’avanguardia
La donna dopo 5 giorni in terapia intensiva, ora è fuori pericolo. “Grazie a un’equipe altamente specializzata e a tecnologie sofisticate siamo in grado di offrire le migliori cure ai pazienti Covid: non solo le terapie convenzionali, ma anche i trattamenti salvavita di avanguardia”, ha dichiarato il direttore generale del Policlinico, Giovanni Migliore .
“La paziente aveva manifestato una gravissima ipossiemia refrattaria e siamo intervenuti con Ecmo – spiega Salvatore Grasso, colui che ha diretto il reparto – Al Policlinico di Bari, grazie all’organizzazione che avevamo disposto per tempo, siamo ancora in grado di assicurare l’alta intensità di cura facendo anche i tentativi più estremi per salvare la vita dei nostri pazienti affetti da Covid19”.
