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Coronavirus, centinaia di domande per lavorare nell'agricoltura

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In seguito al lockdown è venuta a mancare la manodopera e per questo sono tanti i giovani pronti a lavorare in campagna

In seguito all’emergenza coronavirus e al blocco degli spostamenti è venuta a mancare la manodopera che generalmente arrivava dall’Est Europa. Proprio per questo motivo sono tanti i ragazzi italiani pronti ad aiutare e dare una mano in campagna.

Giovani disposti a lavorare nell’agricoltura

Sono centinaia gli italiani che hanno deciso di rispondere alla ricerca di aiuto nei campi per la raccolta di frutta e verdura di tutti quegli agricoltori che si ritrovano al momento senza manodopera per via del lockdown. Come dichiarato da Romano Magrini, responsabile lavoro di Coldiretti, e riportato da Open: “200-250mila sono i lavoratori che verranno meno in queste settimane. Molti venivano da Polonia e Romania e ora non possono più raggiungerci. Abbiamo bisogno di manodopera, dobbiamo raccogliere gli ortaggi ma anche i primi frutti come fragole e ciliegie. Ma se non c’è nessuno, chi fa questo lavoro?”. Senza manodopera, d’altronde “rischiamo di non raccogliere più i nostri prodotti e di lasciare sui campi un quarto del made in Italy”.

Proprio per questo motivo è stato lanciato il progetto “Jobincountry”, una banca dati che incrocia le richieste delle imprese con quelle dei lavoratori. Nella prima settimana sono stati ben 1.500 gli italiani di tutte le fasce d’età ad aver dato la propria disponibilità per lavorare nei campi in Veneto. In seguito l’iniziativa è stata estesa in tutta Italia e “sono già arrivate 700 candidature”.

Come spiegato da Magrini: “Abbiamo studenti universitari, gente senza esperienza, ma anche diplomati in Agraria e 60enni in cassa integrazione. Pensi che hanno provato ad iscriversi persino i minorenni, che ovviamente non potranno prendere parte al progetto”. La maggior parte dei lavorati agricoli proviene da altri settori e beneficiano di ammortizzatori sociali. Proprio per questo motivo l’appello è quello di semplificare i voucher agricoli.”Se venissero a lavorare da noi, perderebbero ogni beneficio. Per questa ragione chiediamo che vengano semplificati i voucher agricoli. Vogliamo pagare i lavoratori del turismo senza che, però, venga intaccato il loro sussidio, altrimenti finiamo per non avere più nessuno nei campi”.