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Coronavirus, uscito dal coma paziente di Bergamo trasferito a Palermo

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Dopo settimane di coma da coronavirus si è risvegliato il 61enne di Bergamo Ettore Consonni, trasferito a Palermo per mancanza di posti in Lombardia.

Ormai i medici dell’ospedale Vincenzo Cervello di Palermo gli avevano dato poche probabilità di sopravvivere, ma inaspettatamente il 61enne di Bergamo Ettore Consonni si è invece risvegliato dal coma in cui era piombato 35 giorni prima, successivamente al ricovero per coronavirus. Il magazziniere in pensione era stato infatti trasportato fino in Sicilia con un volo militare assieme ad un altro paziente della bergamasca, dopo che in Lombardia erano terminati i posti letto in terapia intensiva.

Coronavirus a Palermo, risvegliato paziente di Bergamo

Dato per spacciato fino a qualche settimana fa, il signor Consonni aveva già iniziato a dare alcuni cenni di miglioramento da una decina di giorni, quando era finalmente uscito dalla rianimazione. Al risveglio dal coma, le sue prime parole sono state le seguenti: “Mi sono addormentato a Bergamo, la mia città, e mi sono svegliato a Palermo. Ma io mica ci credevo. […] Mi tatuerò la Sicilia sul petto, sono guarito grazie a voi”.

Consonni era giunto a Palermo con un volo militare lo scorso 14 marzo, dopo l’impossibilità di effettuare il ricovero nelle strutture ospedaliere della Lombardia, già all’epoca completamente sature a causa dell’emergenza sanitaria in corso dovuta al propagarsi del coronavirus. Il 61enne potrà ora finalmente tornare a Bergamo e riabbracciare tutta la sua famiglia.

Il secondo paziente di Bergamo

Il lieto fine della storia di Ettore Consonni è giunto un paio di settimane dopo quello dell’altro paziente di Bergamo trasferito a Palermo per mancanza di posti letto, che era stato dimesso dall’ospedale Cervello lo scorso 6 aprile. Constatando un netto miglioramento delle sue condizioni di salute, i medici avevano infatti disposto la dimissione del paziente dal reparto di malattie infettive, pur non essendo ancora guarito del tutto dal coronavirus.