Il coronavirus non c’è a Chamois, piccolo Comune italiano della Valle d’Aosta. Nessun contagiato tra le strade dell’unica cittadina del nostro Paese cui è possibile accedere solo a piedi o in funivia. Chamois si trova a 2mila metri di quota ed è immerso nel verde dei boschi e nessuna auto circola. “Abbiamo circa una sessantina di residenti – ha detto il sindaco Remo Ducly – più un’altra cinquantina di villeggianti, soprattutto lombardi, che sono fermi qui dal carnevale o dai primi di marzo”. Il Comune già già censito gli abitanti, conosciuti uno ad uno di persona dagli addetti alla funivia. Dunque, nessuno può salire o scendere senza essere identificato.
Coronavirus in Valle d’Aosta: Chamois
Insomma, pochi residenti per un paesino votato anche al turismo dove quando tutte le case sono abitate conta non più di seicento persone. Un caso particolare e felice, se si pensa che la Valle d’Aosta ha comunque il primato tra le regioni di contagiati da coronavirus sulla popolazione totale. I villeggianti rimasti a Chamois dal periodo di carnevale “sono lombardi in smart working, che hanno preferito restare qui in attesa che la situazione si sblocchi. Anche per i bambini avere spazi verdi attorno a casa è ben diverso dal vivere nel condominio di una grande città”.
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Internet, market, giornali
Remo Ducly non ha dovuto firmare alcuna ordinanza di isolamento né sono stati registrati emergenze sanitarie. Due residenti di Chamois che si trovano a Pontey, cittadina isolata per i troppi contagi, stanno anch’essi bene. Si tratta di due anziani. “La rete internet funziona bene, – ha spiegato il primo cittadino – il market viene rifornito, il pane e i giornali arrivano ogni giorno. Abbiamo anche un servizio per ritirare i medicinali in farmacia ad Antey-Saint-André. Per andare in banca bisogna arrivare a Chatillon. Sono uscite rare”.