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L'Etna è in eruzione: colonne di fumo ben visibili

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L'Etna torna in eruzione nella giornata di domenica 19 aprile: colonne di fumo ben visibili e cenere nelle case di migliaia di siciliani.

L’Etna torna in eruzione: il vulcano che si erge maestosamente su tutta Catania fa tremare i siciliani con la ripresa della sua attività. Domenica 19 aprile, infatti, la Trinacria si è risvegliata con colonne di fumo e cenere. Fontane di lava fuoriescono dal cratere di Sud Est con una intensa emissione di cenere. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Etneo di Catania – ha comunicato che le reti di monitoraggio hanno registrato intorno alle 8.30 una forte attività stromboliana che, intorno alle ore 09:00, ha preso le caratteristiche di una fontana di lava pulsante.

Etna in eruzione

Secondo quanto evidenziato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: “L’ampiezza del tremore vulcanico ha mostrato un repentino aumento, raggiungendo valori alti. Le sorgenti del segnale sono localizzate nell’area del cratere di Sud Est, a circa tremila metri di quota”. Inoltre, dalla rete di telecamere di sorveglianza, è possibile osservare: “In corrispondenza del ‘cono della sella’ del Nuovo Cratere di Sud Est, una anomalia termica ascrivibile ad attività stromboliana e una bassa fontana di lava. L’attività è accompagnata da intenso degassamento è da emissioni di cenere”.

Allo stesso modo, si è attenuata l’anomalia termica ad essa associata. Tuttavia permane, sempre secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: “Un vigoroso degassamento dal Nuovo Cratere di Sud Est”. Prosegue, infine, l’attività stromboliana al cratere Voragine, iniziata nel settembre 2019.

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L’eruzione del 19 aprile, comunicato Ingv

Di seguito il comunicato dell’Ingv relativo all’attività dell’Etna: “Nella mattinata del 19 aprile 2020, al Nuovo Cratere di Sud-Est dell’Etna è avvenuto un episodio di attività stromboliana e modeste fontane di lava, accompagnate da emissione di cenere. Questa attività è iniziata intorno alle ore 09:15 (locali), e ha generato un pennacchio di vapore e cenere che si è alzato fino a 5 km sopra il livello del mare. Il vento ha spinto la nube eruttiva verso i settori orientali del vulcano: fra gli abitati di Zafferana Etnea (versante sud-orientale) e Linguaglossa (versante nordorientale), si sono verificate leggeri ricadute di cenere fina. L’attività ha interessato una o due bocche nell’area del “cono della sella”, che si era formato nella primavera del 2017. Non si è osservata emissione di colate di lava”.

“Alle ore 13:00, l’attività del Nuovo Cratere di Sud-Est era sostanzialmente conclusa, mentre ora continua, senza variazioni significative, l’attività stromboliana ed effusiva al cratere Voragine, che è in corso dal 12 settembre 2019.
L’Osservatorio Etneo dell’INGV ha monitorato l’attività anche mediante sopralluoghi sul terreno eseguendo dei campionamenti dei prodotti eruttati per essere analizzati in laboratorio. In questo periodo di emergenza COVID-19, l’INGV garantisce la piena operatività delle sue Sale di monitoraggio sismico, vulcanico e allerta maremoto di Roma,
Napoli e Catania e della reperibilità dei gruppi di emergenza, in assoluta sicurezza per tutti coloro che vi operano”.