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Coronavirus, come cambierà il lavoro nella Fase 2?

Coronavirus cambierà lavoro Fase 2

Anche il lavoro cambierà dopo il coronavirus e nella fase 2 occorrerà rispettare dei comportamenti ben precisi.

Nella sua informativa a Camera e Senato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha reso noto che entro la fine della settimana verrà diffuso un programma ufficiale per i comportamenti da seguire nella fase 2 della lotta al coronavirus. Si sa già che ci sarà una graduale riapertura delle attività lavorative e che il paese si risveglierà dal lockdown in maniera compatta, senza distinzione nei tempi tra le regioni. Alla luce di tutto questo, come cambierà il mondo del lavoro dopo il 4 maggio?

Coronavirus cambierà lavoro Fase 2

La fase 2 sarà di certo la più delicata da gestire visto che, dopo due mesi in casa, gli italiani torneranno ad uscire e dunque il rischio che la curva dei contagi torni a salire è molto alto. Occorrerà prevedere ogni situazione per cercare di limitare il più possibile che questo accada, affidandosi ancora una volta alla scienza e ai suoi consigli per poter adottare un comportamento corretto. Ecco dunque che le mascherine e gli altri dispositivi di sicurezza, come i guanti monouso, dovranno essere indossati da tutti i lavoratori, e in tutti i settori, fino a che non verrà scoperto un vaccino che annienti di fatto le possibilità del coronavirus di diffondersi ulteriormente.

Il documento per la sicurezza sul lavoro

Cambieranno anche gli orari di lavoro in base al nuovo “modello organizzativo del lavoro, delle modalità del trasporto pubblico e privato e di tutte le attività connesse”. Le nuove turnazioni serviranno ad evitare assembramenti sia all’entrata e all’uscita del proprio posto di lavoro, ma anche e soprattutto ad impedire che più persone escano tutte di casa allo stesso orario con conseguente affollamento nelle strade e sui mezzi di trasporto pubblici. C’è poi il delicato aspetto della sicurezza sul lavoro per il quale la task force guidata dal manager Vittorio Colao sta lavorando a stretto contatto con l’Inail per redigere un documento unitario e con valenza nazionale. Oltre alle mascherine e alle ormai note distanze di sicurezza, sembra che verrà prevista l’installazione di barriere in plexiglass negli uffici per separare le postazioni di lavoro, la ventilazione continua degli ambienti comuni, e la nomina di un medico competente ad hoc per tutta la durata dell’emergenza.