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Coronavirus, quali sanzioni rischia il genitore collocatario che non rispetta le norme

Coronavirus, quali sanzioni rischia il genitore collocatario che non rispetta le norme

In questo delicato periodo, alcuni genitori, con la scusa di salvaguardare i minori da un possibile contagio da coronavirus, impediscono di incontrare e far tenere il figlio minore al genitore non collocatario. Come comportarsi e quali sanzioni si rischiano?

In questo periodo di emergenza sanitaria e lockdown da covid-19, a noi avvocati familiaristi è stato consigliato di essere il più possibile conciliativi e cercare di promuovere il buon senso tra gli ex coniugi in lite, per non esasperare ulteriormente le difficili relazioni familiari. Si tratta di qualcosa che noi professionisti della famiglia facciamo abitualmente, ma che ora potrebbe non essere sufficiente.

Purtroppo, vi sono casi in cui uno degli ex coniugi approfitta, in mala fede, del periodo di emergenza, per impedire al figlio minore di trascorrere il tempo con il genitore non collocatario. Un comportamento sicuramente da condannare, che nuoce alla serenità dei minori e viola anche la legge.

L’art. 337 ter cc ha previsto che ciascun minore abbia diritto a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori e con la sfera parentale. La violazione di tale norma, anche in periodo non emergenziale, è considerata un illecito e procura l’intervento del Giudice, ex artt. 330 e 333 cc, per condotta pregiudizievole del genitore, con conseguente possibile sospensione o decadenza della responsabilità genitoriale, fino ad arrivare all’affido esclusivo del minore a un unico genitore, ex art 337 quater cc.

In questo delicato periodo, alcuni genitori, con la scusa di salvaguardare i minori da un possibile contagio con il coronavirus, impediscono in modo unilaterale e assolutamente non concordato, di incontrare e far tenere il figlio minore al genitore non collocatario. A questo punto, si passa a contattare le autorità competenti, nella speranza di risolvere la questione che, però, è tutt’altro che semplice e, certamente, non immediata.

Il genitore che non riesce ad incontrare il minore contatta l’altro genitore e, non convincendolo, fa intervenire l’Autorità (polizia o carabinieri). Gli incaricati sentono e ascoltano le parti e cercano una conciliazione che, però, non avviene. Il genitore non collocatario, a questo punto, è costretto a presentare una denuncia querela, ex art. 388 cp, per inottemperanza dolosa di un provvedimento del Giudice, e poi si attendono i tempi della giustizia. Le strade, a questo punto sono due: o il Giudice del Tribunale per i Minorenni, allertato immediatamente dall’Autorità, a mezzo del Pubblico Ministero Minorile, promuove un provvedimento inaudita altera parte, oppure si aspettano i tempi rituali del Giudice ordinario, per veder modificato il regime di affidamento e sancite le sanzioni del caso.

Ma, nel frattempo, il minore non trascorrerà il suo tempo con il genitore non collocatario, subendo un danno enorme che deve essere tenuto in giusto conto, ancor più perché si verifica in un momento in cui è già sottoposto ad un forte stress emotivo.

Bisogna essere celeri in questi casi e trovare meccanismi adeguati e, soprattutto, immediati, in modo da garantire ai minori la bigenitorialità. Vi è una lacuna che deve essere necessariamente colmata. Tale bigenitorialità non deve più esistere solo sulla carta, ma anche nella realtà. Come si è avuta un’evoluzione enorme per il codice rosso, in tema di violenza sulle donne, cioè l’immediatezza dell’istruttoria, nel medesimo modo ci vuole un’immediatezza dei tempi di esecuzione per i minori.

Il minore è titolare di un diritto sacrosanto ad avere due genitori e a vivere con ciascuno di loro nei tempi concordati o dettati da un provvedimento del Magistrato e tale diritto deve essere garantito al minore stesso, soprattutto in questi periodi di eccezionalità. La Convenzione Onu sui diritto del fanciullo del 1989, ratificata in Italia del 1991, stabiliva il concetto di “protezione del fanciullo e dell’infanzia” e cioè quello di godere di un ambiente familiare appropriato alla sua crescita. Escludere un genitore dalla crescita di un minore costituisce un danno psicofisico enorme per il fanciullo, che comporta un’errata crescita psico fisica.

I minori di oggi saranno gli uomini e le donne del futuro. Minori che stanno attraversando già questa terribile “guerra” invisibile, che ha causato loro sicuramente un cambiamento radicale nelle relazioni future. Noi genitori cerchiamo, per quello che ci compete, di usare la ragione e focalizzarci soprattutto sugli uomini e donne del futuro perché questo mondo dovrà essere sicuramente migliore. E questo è il tempo per le riflessioni!