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Coronavirus, Rezza sulla fase 2: "Lockdown per non più di 2/3 mesi"

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Intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 per parlare dell'emergenza coronavirus, Rezza ha descritto la futura fase 2: "Bisognerà smussare il lockdown".

La task force guidata da Vittorio Colao, ancora al lavoro per definire la ripartenza all’indomani del lungo lockdown, comincia a delineare le misure da adottare al momento della riapertura. Saranno permesse le passeggiate e gli amanti del jogging avranno il via libera definitivo. I parchi, tuttavia, resteranno chiusi. Saranno consentiti gli spostamenti tra i comuni ma non tra le regioni. Dopo settimane di lontananza, si potrà andare a trovare i parenti o recarsi nelle seconde case. Restano assolutamente vietati gli assembramenti. Solo dopo metà maggio dovrebbero riaprire i bar e i ristoranti, anticipati forse dai negozi al dettaglio, come quelli di abbigliamento. Ogni attività dovrà adottare le dovute misure di sicurezza: gli italiani dovranno continuare a rispettare delle regole ferree. Come all’interno delle aziende, resterà fondamentale l’uso di gel disinfettante, mascherine e guanti monouso. Intervenuto a Rai Radio2 per descrivere l’attuale emergenza coronavirus, Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Iss, ha parlato della futura fase 2.

Coronavirus, Giovanni Rezza sulla fase 2

Mentre proseguono i lavori per definire la fase 2, che dovrebbe avviarsi a partire dal 4 maggio, Giovanni Rezza ha descritto la situazione che l’Italia sta attualmente affrontando.

Sulla fase 2 ha commentato: “Certe decisioni di aperture spettano alla politica, non si può tenere un Paese in lockdown per più di due o tre mesi, questo è certo”. Quindi ha precisato: “Credo che ci sarà una riapertura parziale e graduale delle attività produttive, forse di quelle commerciali, non so su quelle ricreative. A poco a poco si cercherà di smussare questo lockdown, anche se il tutto andrà fatto con grande cautela. Ciascuno dovrà impegnarsi e mantenere massima attenzione, perché “il virus continuerà a circolare e potrebbe riemergere”.

Intervenuto ai microfoni di Rai Radio2, ospite de “I lunatici”, ha aggiunto: In Italia stiamo meglio rispetto a uno o due mesi fa. Il numero di casi scende, diminuisce l’afferenza agli ospedali e la congestione delle terapie intensive. Resta ancora piuttosto alto purtroppo il numero dei decessi. Poi ha ribadito: “Le cose stanno migliorando grazie a questo lockdown, che è stato dichiarato l’11 marzo e che sta dando i suoi frutti“.