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Fase 2, i bambini torneranno a uscire ma con la mascherina

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Fase 2, i bambini potranno tornare a uscire ma con le dovute precauzioni. Intanto si pensa a una soluzione per i genitori che torneranno a lavoro.

Il governo sta definendo le regole della cosiddetta fase 2, ovvero l’allentamento delle misure restrittive imposte a causa dell’emergenza coronavirus. Un po’ più di libertà, insomma, sarà garantita a tutti, grandi e piccini. Anche i bambini, infatti, dal 4 maggio (inizio della fase 2) potranno uscire di nuovo, ma solo se indosseranno la mascherina.

Fase 2, le novità per i bambini

Dopo circa due mesi di quarantena, per tutti sta arrivando il momento di poter uscire, anche solo per una passeggiata. In particolare per i bambini, la cui uscita durante la quarantena è stata più volte oggetto di discussione. Dal 4 maggio, però, sembra che i bambini potranno tornare a giocare nei parchi. Con le dovute precauzioni, ovviamente: mascherina obbligatoria ed evitando assembramenti. Come riporta il Corriere della Sera, il governo starebbe maturando, con l’aiuto di esperti, la decisione di far uscire i bambini al termine del lockdown. “Ai bambini va restituito con prudenza uno spazio di libertà e la possibilità di uscire in sicurezza -anticipa la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa-. Ciò significa che il papà, la mamma o comunque un adulto escano con loro, anche per evitare situazioni di aggregazione“. Le misure di sicurezza saranno indispensabili per le uscite dei bambini, come sottolinea la ministra della Famiglia Elena Bonetti. “Dovranno indossare la mascherina, se questo servirà per difendere la nostra popolazione dalla diffusione del virus”.

I genitori rientreranno a lavoro

Dal 4 maggio in poi, sorge però un altro problema. Molti genitori, infatti, dovranno tornare a lavoro, con il conseguente problema dell’accudire i figli. “Dobbiamo evitare scenari da incubo” spiega Elena Bonetti prevedendo che, nella maggioranza dei casi, a rinunciare al lavoro per accudire i bambini saranno le donne. “La soluzione potrebbero essere dei congedi parentali divisi tra le mamme e i papà, voucher babysitter e l’assegno per i figli. Bisogna strutturare già nel primo decreto una rete di servizi a sostegno delle famiglie“. Intanto un gruppo di parlamentari si è rivolto al presidente Conte per chiedere centralità politica per i bambini e le bambine che stanno soffrendo la quarantena. La libertà dopo il 4 maggio potrebbe essere già un grande passo.