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Fase 2, riapertura delle Regioni in base a tre criteri

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Situazione epidemiologica, adeguatezza del sistema sanitario e disponibilità dei DPI: i tre criteri per la riapertura delle Regioni nella Fase 2.

Il Governo sta pensando alla Fase 2, che partirà il 4 maggio. Ci saranno degli allentamenti delle restrizioni vigenti, ma sempre con prudenze. A partire dal 4 maggio riapriranno alcune attività in prima battuta a partire dall’11 maggio, e in seconda battuta bar e ristoranti. Sarà consentito uscire dal proprio comune di residenza, ma restando sempre all’interno della Regione. Il Governo sta pensando a una riapertura delle Regioni graduale nella Fase 2, che tenga conto di tre criteri: situazione epidemiologica, adeguatezza del sistema sanitario locale e, infine, disponibilità dei dispositivi di protezione individuale.

Fase 2: tre criteri per la riapertura delle Regioni

La giornata del 23 aprile è stata una giornata di svolta per l’avvio della Fase 2. Il premier Conte ha incontrato la maggioranza, la task force presieduta da Colao e la cabina di regia. «Siamo tutti consapevoli che questo lockdown non possiamo portarlo per un lasso di tempo che rischia davvero di mettere in discussione il tessuto economico e sociale del Paese», ha detto il premier Conte, garantendo però che tutto avverrà in «condizioni di massima sicurezza».

Per garantire queste condizioni di massima sicurezza l’ipotesi è quella dare ai cittadini la possibilità di uscire dal proprio comune, ma gli spostamenti saranno limitati all’interno della Regione. Ogni Regione, inoltre, verrà monitorata seguendo tre criteri. La valutazione delle condizioni delle singole Regioni determineranno eventuali ulteriori restrizioni o allentamenti, verso una riapertura totale.

I tre requisiti, indicati da Colao, sono:

  • curva dei contagi stabile o in miglioramento;
  • una rete ospedaliera adeguata per reagire allo scoppio di nuovi focolai;
  • disponibilità di mascherine e degli altri dispositivi di protezione individuale che per questo primo step sono sufficienti.

Per tenere sotto controllo questi parametri saranno necessari monitoraggi settimanali. Se si verificasse un aumento dei contagi o una scarsa disponibilità dei dispositivi di sicurezza, allora potrebbe scattare un lockdown bis o l’istituzione di nuove zone rosse

Nella stessa giornata, è stata discussa l’apertura delle attività. I negozi e alcune attività potrebbe aprire a partire dall’11 maggio, mentre per bar e ristoranti bisognerà aspettare giugno.

Le nuove linee guida del Governo verranno annunciate nel weekend, ma per ora il quadro che ci aspetta per la Fase 2 sembra ormai delineato.