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Fase 2: come saranno le visite specialistiche durante il Coronavirus

Fase 2 e visite specialistiche: cosa cambia

Per evitare un possibile contagio da Coronavirus, in fase 2 ci saranno alcune regole da rispettare per le visite specialistiche.

Per via dell’emergenza Coronavirus è tutto fermo ma le visite specialistiche in fase 2 dovrebbero riprendere, con tutte le accortezze del caso. Raffaele Iandolo, presidente dell’Albo Nazionale Odontoiatri, presenterà al Ministero della Salute le linee guida per la gestione degli studi dentistici.

Visite specialistiche in fase 2

In base a questo vedemecum, il primo passo sarebbe quello di contattare telefonicamente il paziente, per capire se ha avuto o attualmente presenta sintomi riconducibili al Coronavirus, ma anche se è venuto a contatto con positivi nell’arco dell’ultimo mese.

“Il rapporto diretto è fondamentale: il medico, infatti, deve anche dissuadere tutti i pazienti che possono fare a meno della visita”, spiega Bussi, “dando consigli per risolvere almeno temporaneamente a domicilio le patologie”. In questo modo si limitano gli spostamenti non necessari e si possono suddividere meglio le visite urgenti.

Per evitare assembramenti, inoltre, sembra che i professionisti dovranno abituarsi a lavorare 7 giorni su 7, anche per poter eseguire tutti i protocolli di disinfezione degli ambienti. A Wuhan, per esempio, si procedeva regolarmente alla pulizia di strumentazione, poltrone di lavoro e lettini, scrivanie e postazioni reception, pavimenti 2 volte al giorno e bagni 4.

Le misure negli studi privati

Far sì che l’ambiente sia correttamente ventilato è un dovere del proprietario dello studio, che dovrà anche modificare gli impianti di condizionamento azzerando il riciclo di aria. Infine, tastiere dei computer e telefoni dovranno essere rivestiti di pellicola trasparente, da sostituire giornalmente prima della chiusura.

Chiunque passi la prima selezione, potrà recarsi alla visita ma senza alcun accompagnatore, tranne nel caso di minori che ne hanno diritto a uno solo. Una volta in clinica, avverrà la misurazione della temperatura tramite termoscanner e poi la rilevazione della saturazione dell’ossigeno. Infine, la firma di un’autocertificazione attesterà l’assenza di positività o sintomi da Coronavirus, gli oggetti personali rimarranno al sicuro in sala d’attesa dentro un sacchetto.

Per quanto riguarda i dipendenti, andranno forniti camici, guanti e mascherine monouso da sostituire dopo ogni visita, una visiera da disinfettare regolarmente. Gel igienizzanti dovranno essere a disposizione di operatori e clienti, così come dispositivi di protezione individuale.