> > Omicidio Angela Maria Corona, arrestati la nipote e due sicari

Omicidio Angela Maria Corona, arrestati la nipote e due sicari

Omicidio Corona arrestati nipote

Un lite familiare sfociata nel sangue, per l'omicidio di Angela Maria Corona arrestati la nipote e due sicari.

Le indagini per l’omicidio avvenuto a Bagheria, Palermo, di Angela Maria Corona hanno condotto al fermo della nipote della donna e di due uomini che sarebbero stati assoldati come sicari. La 47enne era stata uccisa e poi gettata in un dirupo dentro un sacco sulla strada provinciale 16, che mette in contatto Bagheria a Casteldaccia. Il gip del Trubunale di Termini Imerese ha emesso un’ordinanza di custodia cautelate a cui i Carabinieri hanno dato esecuzione. La nipote della donna, Maria Francesca Castronuovo, e i due presunti sicari, Guy Morel Diechi e Toumani Soukouna, sono ritenuti responsabili, in concorso morale e materiale tra loro, dell’omicidio di Angela Maria Corona e del successivo occultamento di cadavere.

Omicidio Bagheria, arrestati la nipote e i sicari

“L’attenta attività di indagine – spiega il Procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio – condotta con encomiabile decisione dai militari della Compagnia Carabinieri di Bagheria, ha consentito in tempi rapidi di formare una solida piattaforma probatoria sulla base della quale il gip del Tribunale di Termini Imerese ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre indagati”. Stando alla ricostruzione dei magistrati, la nipote della vittima “avrebbe assoldato due sicari affinché , dietro corresponsione di un prezzo, l’aiutassero a uccidere la donna e occultarne il cadavere”. La donna è stata uccisa nei giorni a ridosso di Pasquetta e a presentare la denuncia di scomparsa era stato il suo compagno. Alla base dell’omicidio sembra possa esserci una lite in ambito familiare sfociata nel sangue.

Una lite familiare

Il compagno e altri testimoni avevano raccontato di continui dissidi tra la zia e la nipote. I militari dopo avere scoperto il corpo della vittima hanno rintracciato la nipote al centro Grandi Ustionati dell’ospedale Civico. È stata ricoverata poco dopo il delitto con alcune bruciature alle gambe. Secondo alcuni testimoni le ustioni di secondo grado sarebbero state provocate dalla zia che le avrebbe lanciato dell’acqua bollente, secondo la giovane le ustioni sarebbero state provocate dall’incendio della sua macchina. Auto andata in fiamme nei pressi del cimitero di Bagheria. I carabinieri con la consulenza dei vigili del fuoco hanno accertato che il rogo era doloso.