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Coronavirus, più rischi in famiglia che all'aperto: il rapporto ISS

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Coronavirus, il rapporto ISS sul mese di aprile evidenzia come si sia più esposti in famiglia rispetto all'aperto. I numeri analizzati.

Coronavirus, cosa dice il nuovo rapporto ISS sulle possibilità di contagio da nuovo covid-19? Contrariamente a quanto si possa pensare, i luoghi più pericolosi durante il lockdown sono le famiglie e non i luoghi aperti. A parlare sono dati statistici e numeri presentati da Rezza nel corso di una conferenza stampa tenutasi venerdì 24 aprile. Si tratta, indubbiamente, di una stima alquanto approssimativa ma capace di dare una fotografia alla diffusione da coronavirus in Italia nel corso dell’ultimo mese. Il risultato, preliminare, per ora basato su 4.508 casi su 58.803 diagnosticati dall’inizio del mese di aprile.

Coronavirus rapporto ISS: dove si rischia di più

Quindi, dove si rischia di più nel contrarre il nuovo coronavirus? Stando alle analisi svolte su un campione analizzato solo ed esclusivamente nel mese di aprile sembrerebbe che sia più pericolo stare in casa e in famiglia anziché recarsi in luoghi aperti. Sebbene il principale luogo di esposizione risultino essere le strutture di assistenza come le case di riposo, le comunità per disabili e le RSA (residenze sanitarie assistenziali) con il 44,2% dei casi.

La casa, e conseguentemente l’ambito familiare, è al secondo posto nel rapporto ISS con il 24,7% dei casi; questo conferma che i luoghi chiusi sono più pericolosi per via delle relazioni sociali tra persone, inconsapevolmente infette, che convivono con gli altri membri della famiglia. Al terzo posto sono risultati gli ospedali e gli ambulatori con il 10,8% mentre gli ambienti di lavoro, al mese di aprile, hanno fatto registrare un tasso di contagio da coronavirus pari al 4,2%.

“Dati da sistemare”

Nonostante ciò, l’Istituto Superiore di Sanità – nel corso della conferenza stampa -, ha chiarito come si trattano pur sempre di dati da prendere con le pinze. “Questa analisi è da perfezionare e sarà possibile farlo solamente dopo una raccolta sistematica sui luoghi dell’esposizione, non sempre semplice da effettuare”.