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Coronavirus, la protesta dei parrucchieri per le misure della fase due

Coronavirus, parrucchieri in protesta

La chiusura dei parrucchieri prosegue fino all'1 giugno 2020 per via delle norme anti Coronavirus. A Padova scatta la protesta.

I parrucchieri animano una protesta per le misure avanzate dal Governo Conte durante la comunicazione della fase due Coronavirus. Secondo tali disposizioni, infatti, le riaperture dal 4 maggio 2020 riguarderanno soltanto alcune particolari attività, mentre i saloni di bellezza dovranno rimanere chiusi fino al primo giugno.

Parrucchieri in protesta a Padova

Incatenati con indosso mascherine e guanti, davanti all’ingresso del loro negozio: i titolari di un centro estetico di Padova protestano. “Noi parrucchieri siamo abituati a lavorare secondo le norme di igiene e abbiamo tutto il materiale per riprendere: visiere, camici, guanti, gel igienizzante”, spiega il titolare, Stefano Torresin, “Conte vuole farmi credere che un locale di 100 metri quadri con due lavoratori e due clienti è meno sicuro di un autobus con 20 persone?”.

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Il salone in questione è “La Dolce Vita”, in Corso Milano a Padova, che da giorni si stava preparando all’ipotetica riapertura al pubblico. Ennesima delusione invece per loro e tanti altri professionisti del settore, che si sono ritrovati ad acquistare materiale necessario a svolgere in sicurezza la professione, per nulla.

Il Coronavirus non è l’unica minaccia

“Conte ha il fegato di dire di aver fatto una manovra economica eccezionale, ma noi abbiamo 20 mila euro di spese fisse al mese e il governo ce ne vuole dare 600″, racconta Agostino Da Villi, altro titolare del negozio.

Dopo oltre un mese di chiusura loro, come tanti altri colleghi, si aspettavano di poter riaprire almeno l’11 o 18 maggio. Il timore più grande riguarda soprattutto le difficoltà economiche che si trovano ad dover affrontare, viste le spese di gestione di un esercizio del genere.