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Coronavirus in Lombardia: 74.348 casi totali e 126 morti in più

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Il presidente Fontana ha reso noto nel dettaglio il bilancio dell'emergenza coronavirus nella regione Lombardia aggiornato al 28 aprile.

Come di consueto, anche nella giornata dl 28 aprile gli amministratori locali della Lombardia hanno divulgato il bilancio dei casi di coronavirus registratisi in regione nelle ultime 24 ore. A comunicare i dati questa volta è stato direttamente il presidente Attilio Fontana, che verso le ore 18 ha tenuto una conferenza stampa in diretta social.

Il bilancio registrato nella giornata di lunedì 27 aprile ha registrato 590 contagi, 124 decessi e 1.409 guariti/dimessi. mentre secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile poco prima delle 18, i contagi totali in Lombardia di oggi sarebbero 74.348 dall’inizio dell’epidemia, con un aumento di 126 decessi rispetto alla giornata di ieri.

Coronavirus, il bilancio in Lombardia

Assieme alle statistiche generali sono stati riportati i dati dei contagi riferiti alle singole province, con la città metropolitana di Milano che si conferma ancora in testa con i suoi 18.837 casi, con 8.016 casi nella sola metropoli meneghina: seguono Brescia e Bergamo, rispettivamente con 12.691 e 11.196 casi, poi troviamo Cremona con 5.993, Monza con 4.637, Pavia con 4.228, Como con 3.154, Mantova con 3.131, Lodi con 2.947, Varese con 2.568, Lecco con 2.248 e infine Sondrio con 1.141 casi di coronavirus.

Durante la diretta social, Fontana ha ricordato la visita del premier Giuseppe Conte avvenuta ieri a Milano, Bergamo e Brescia, nella quale è stato presentato il documento relativo al Patto per lo Sviluppo con il quale verrà organizzata la ripartenza della regione a partire dal prossimo 4 maggio.

Il nodo dei mezzi pubblici

Nel corso della conferenza stampa, il presidente della Lombardia Fontana ha posto l’accento sul delicato tema dei trasporti pubblici nella Fase 2: “Sono convinto che sia problematico intervenire a posteriori, cioè bloccando l’accesso ai mezzi pubblici. Sono convinto che si debba organizzare il lavoro in modo tale per cui non tutti abbiano uno stesso orario d’inizio ma che lo stesso orario d’inizio possa essere dilazionato nel corso della giornata e della settimana, con delle ovvie turnazioni”.

Già nella giornata del 28 aprile i presidenti di Atm Milano e Ferrovie Nord Milano avevano denunciato al ministero dei Trasporti l’impossibilità di mantenere le dovute distanze di sicurezza all’interno dei mezzi di trasporto pubblico senza venire incontro ad un forte sottodimensionamento degli stessi.