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Vacanze estive, spiagge a numero chiuso: arriva l'app?

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Coronavirus, per le vacanze estive 2020 potrebbe arrivare un'app per le spiagge a numero chiuso? L'ultima idea imprenditoriale.

A causa del coronavirus, le vacanze estive 2020 saranno ricordate come le più anomale e complicate degli ultimi sessant’anni. Probabilmente, in molti dovranno rinunciare al mare anche perché, in attesa di capire quali saranno gli sviluppi nelle prossime settimane da parte del Governo Conte, il rischio è quello di non potersi spostare dalle proprie Regioni per molto tempo. Nonostante ciò, però, c’è chi pensa positivo e inizia a elaborare dei piani per l’estate. In Sardegna, infatti, il problema delle spiagge a numero chiuso potrebbe essere affrontato con l’ausilio di un’app. Un po’ come accade, da qualche settimana, per alcune grandi catene di supermercati. Ed è una soluzione che potrebbe risolvere soprattutto la gestione dei litorali liberi.

Coronavirus, vacanze estive: arriva l’app?

A lanciare l’iniziativa è il sindaco di Baunei, Comune sardo, che già nel 2017 aveva ideato le spiagge chiuse con l’accesso regolamentato da un’app e un contributo di 3,50€. Ma adesso, date le limitazioni, il numero dovrà essere ripensato: non sarà possibile garantire l’accesso contemporaneo a 1500 persone. “Il numero che avevamo stabilito per le spiagge del nostro Comune andrà di sicuro rivisto. Il problema è che non abbiamo indicazioni precise in proposito, non esiste un protocollo al quale attenersi. Certo non siamo inattivi, ne discutiamo e abbiamo sul tavolo una serie di proposte, ma ci serve chiarezza”. Il territorio di Baunei è un paradiso anche per l’escursionismo e Corrias solleva un altro problema: “In spiagge come Cala Goloritzé si arriva via terra con un percorso molto bello: al momento a chi mi chiede se può fare escursionismo dico che è vietato, ma servirà chiarezza anche su questo, perché un’attività all’aria aperta non ha le stesse caratteristiche di una al chiuso riguardo alla sicurezza”.

E anche il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, spiega perché una spiaggia libera fruibile in sicurezza deve essere il punto centrale per la ripartenza. “Il comune di Arzachena ha 88 chilometri di coste e circa 55 spiagge censite. Chi viene nel nostro territorio lo fa proprio perché vuole la libertà di scegliere spiagge diverse ogni giorno e di goderne in libertà. Dobbiamo evitare che si creino file, gente che aspetta nei posteggi sotto il sole o, peggio, non rispetta le distanze. Per questo non pensiamo a un numero chiuso, ma una app che consenta di valutare subito quali sono le spiagge meno affollate”.

Maggiori controlli

Il punto debole restano i controlli. Già sulle spiagge attrezzate i gestori avvisano che i controlli non possono spettare soltanto a loro: “Lo scorso anno, quando abbiamo disposto che le nostre spiagge fossero plastic free e indicato le zone fumatori, i nostri vigili urbani, i barracelli e i volontari sono riusciti a far rispettare le disposizioni – dice Ragnedda – però adesso è diverso, per questo abbiamo già chiesto alla Regione che ci sostenga”.