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Coronavirus, come sarà l'aperitivo in un futuro ipotetico

Coronavirus, come sarà l'aperitivo in futuro

Come sarà l'aperitivo durante la pandemia Coronavirus? Ci si può già fare un'idea sul futuro del rito pre serale.

Fra le ipotesi che frullano nella testa degli italiani in periodo di Coronavirus, c’è anche come sarà l’aperitivo in un futuro prossimo, quando magari sarà possibile uscire di casa ed avere una vita minimamente sociale. Dal 4 maggio 2020 si riparte, secondo quanto affermato dal presidente Conte durante l’ultimo messaggio alla Nazione, ma ancora tante attività e settori rimangono fermi.

Coronavirus: l’aperitivo in futuro

Per quanto riguarda la filiera della ristorazione, mangiare ad un buffet durante un aperitivo sembra decisamente utopico. Essendo il Coronavirus resistente sulle superfici, dovendo rispettare il distanziamento sociale ed evitare assembramenti, tale pratica è plausibile sparirà.

Basti pensare a quanti oggetti si condividono durante l’appuntamento pre serale, fra i quali lo stesso cibo e le bevande. Se anche si optasse per un ingresso contingentato nei locali che lo offrono, non è pensabile se non tramite servizio al tavolo, ma in questo caso si perderebbe l’essenza dell’aperitivo stesso. La convivialità del momento, con la condivisione del buffet assieme a tante altre persone, servendosi e magari scambiando due chiacchiere con il commensale improvvisato, sarebbe irrimediabilmente compromessa.

Hotel a prova di Coronavirus

Lo stesso discorso andrebbe fatto per gli hotel, che da sempre offrono soprattutto a colazione la formula buffet. L’Australia, ad esempio, si sta già muovendo in questo senso e studia possibili manovre per ripartire senza incappare in contagi da ritorno.

Negli alberghi del Paese, dunque, saranno aboliti i momenti di condivisione e quindi cibi, posate, bevande in comune fra ospiti, per essere sostituiti dal servizio in camera.