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Galli contro apertura Chiese: "Messe pericolose come andare allo stadio"

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Galli - direttore del reparto di Malattia Infettive al Sacco di Milano - boccia l'ipotesi di riapertura delle chiese: c'è il rischio di contagio.

Il virologo Massimo Galli frena sull’apertura delle Chiese per celebrare le messe: c’è il serio rischio di diffusione rapida del contagio. “Non si può in questo momento consentire la libertà di culto – ha detto il diretto del reparto di Malattie Infettive all’ospedale Sacco di Milano -. Lo dico da laico e ateo, ma con un profondo rispetto verso le sensibilità altrui. Sto dicendo che qui mi pare che si giri un interruttore. Non si può passare da tutto chiuso a tutto aperto in pochi giorni“. La fase 2 prevede un lento e graduale ritorno all’attività, non è possibile riprendere immediatamente tutti i comparti sociali e produttivi.

Galli sull’apertura delle Chiese

Le Chiese potrebbero ricevere un via libera alla celebrazione delle Messe dal 10 maggio, ma l’ipotesi di apertura dei luoghi di culto viene bocciata da Massimo Galli. Nonostante il ricorso dei vescovi che hanno accusato il governo di reprimere la libertà di culto, secondo il virologo è troppo presto per riaprire tutto. Inoltre, utilizzando una metafora l’esperto cerca di delineare lo scenario dei contagi nel momento in cui le persone riprendono a frequentare le Chiese.

“La messa, seppur distanziata, crea momenti di concentrazione di persone che non possono essere paragonati per la qualità dell’ esigenza a una partita di calcio o un concerto. Ma come qualità del pericolo sì. Sono uguali. È una questione di grande delicatezza”.

Galli ricorda quindi che “come gli ammalati possono partecipare alle messe in tv se si trovano in ospedale, altrettanto dovrebbe accadere adesso in questa prima fase 2. Se l’ adempimento del sacramento è considerato assolto per chi sta in un letto di ospedale in quanto è impedito ad andare in chiesa, allo stesso modo dovrebbe capitare adesso visto che c’è il forte rischio che si ammali“.