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Palestre in crisi per il Coronavirus, Fabio: "Non riesco a dormire"

Palestre in crisi per Coronavirus, la storia di Fabio

Fabio Mastrangeli è titolare di una delle tante palestre in crisi per via del Coronavirus, che hanno dovuto chiudere a data da destinarsi.

La pandemia Coronavirus ha toccato tutti i settori dell’economia italiana, le palestre sono in crisi da quando è iniziato il lockdown e non è dato sapere quando potranno riaprire. Fabio Mastrangeli, titolare di una struttura sita ad Albano Laziale, alle porte di Roma, ha voluto raccontare la sua esperienza a quotidiano digitale Interris.

Palestre in crisi per il Coronavirus

Fabio possiede la Iron Muscle e afferma che quando girava la voce di una possibile chiusura per via del Coronavirus, nessuno si sarebbe mai aspettato una realtà del genere. “Noi avevamo già deciso di prendere dei provvedimenti per l’igiene. Nel senso che abbiamo obbligato chiunque entrasse a lavarsi bene le mani, a mantenere la distanza”, spiega, “Inoltre contingentavamo anche gli ingressi per evitare qualsiasi forma di assembramento”.

“Mi domando, come farò a difendere quello che ho creato? Con anni di sacrifici. Ho investito quasi 90mila euro dal 2008, tutto quello che avevo. Ora sembra andare completamente in fumo”, racconta Fabio. Lui ha partita Iva e fa anche il personal trainer, paga sempre le tasse e deve contribuire al mantenimento della sua famiglia, così come tanti altri professionisti del settore.

Fabio, proprietario: “Noi siamo dimenticati”

Nonostante abbia fatto richiesta del sussidio Inps e dei buoni spesa, non ha ancora ricevuto nulla e così anche i suoi cari. “Alcuni amici, sapendo del mio stato di estremo bisogno, mi hanno offerto di fare le consegne spesa per gli anziani”, racconta, “Li devo ringraziare, perché è solo grazie a loro che per il momento sto riuscendo a pagare l’affitto di casa e a fare un minimo di spesa”. È d’accordo con le norme restrittive annunciate dal Governo, ma l’affitto del locale continua a pagarlo e ogni mattina arrivano bollette, senza contare le spese del commercialista e quelle accessorie.

Come lui, non solo i titolari delle palestre ma anche gli stessi dipendenti: receptionist, istruttori di sala, personale pulizie, collaboratori e tanti altri. Nessuno di loro attualmente sa come fare né se e come ci sarà futuro in quel campo. “Quello che voglio far capire è che noi proprietari di palestre siamo dimenticati, come molti altri. Anche noi esistiamo”, denuncia il proprietario di Iron Muscle, “Si sente parlare della ripresa dello sport, che è fondamentale per tutta una serie di motivi, ma per quanto riguarda le attività come la mia nulla è pervenuto”.

Fabio si immagina che, quando le palestre potranno riaprire, gli ingressi dovranno essere ridotti al minimo: “Sarà un grande problema per sostenere i costi, come l’affitto e i servizi. E quello che davvero mi distrugge è che i sette ragazzi che collaborano insieme a me, sarò costretto a lasciarli a casa“, afferma rattristato.