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Dal 4 maggio operativi gli aeroporti di Roma Ciampino e Firenze

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Firmato il decreto dei Ministri delle Infrastrutture e della Salute: pienamente operativi gli aeroporti di Roma Ciampino e Firenze.

Dal 4 maggio via alla piena operatività degli aeroporti di Roma Ciampino e Firenze Peretola. A firmare il provvedimento la Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli ed il Ministro della Salute Roberto Speranza. Il decreto firmato dai due Ministri del Governo del premier Giuseppe Conte tiene conto anche del traffico ferroviario e marittimo con alcune novità. Roma Ciampino e Firenze Peretola rientrano così nella cosiddetta Fase 2 della gestione dell’emergenza coronavirus.

Le disposizioni dei ministeri

Il Ministro delle Infrastrutture, insieme al Ministro dei Trasporti, possono infatti disporre, al fine di contenere l’emergenza sanitaria, riduzioni, sospensioni o limitazioni nei servizi di trasporto, anche internazionale, automobilistico, ferroviario, aereo, marittimo e nelle acque interne.

Aeroporti di Roma Ciampino e Firenze: la Fase 2

Il 29 aprile scorso l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac) ha richiesto il ripristino della piena operatività degli aeroporti di Roma Ciampino e Firenze Peretola. Lo scopo della richiesta ai ministeri era quella di soddisfare le aumentate esigenze di traffico, ma non solo. L’obiettivo è anche quello di procedere alla sperimentazione di un sistema di screening per passeggeri per il coronavirus.

La proroga al 17 maggio

I Ministri avrebbero comunque dovuto estendere l’applicazione delle misure di riduzione, soppressione e limitazione del precedente decreto. Da considerare anche l’evolversi della situazione epidemiologica sia a livello nazionale che internazionale. Il decreto congiunto tra mit e ministero della Salute proroga al 17 maggio l’efficacia di tutte le altre misure limitative.

Il trasporto ferroviario

Novità anche nel trasporto ferroviario con l’aggiunta di nuovi collegamenti a lunga percorrenza che andranno ad integrare l’offerta al fine di assicurare i servivi minimi essenziali. Anche Sardegna e Sicilia, attraverso i propri governi regionali, hanno inviato delle richieste ai ministeri chiedendo la proroga delle misure limitative.