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Coronavirus, analisi dei nuovi contagi: perché sono così alti?

Coronavirus, analisi dei nuovi contagi

I numeri dei nuovi contagi salgono, ma la situazione coronavirus è in miglioramento, dicono gli esperti. Perché?

Nonostante il lockdown duri da ormai da due mesi, i numeri dei nuovi contagi da coronavirus avanzato di quasi 2000 unità al giorno. Protezione Civile e Istituto Superiore di Sanità, però, rassicurano sui numeri e dipingono la situazione come in lento miglioramento. I due dati possono stridere a una prima lettura, ma in realtà sono perfettamente in linea con le operazioni di diagnosi adottati nelle ultime tre settimane.

Coronavirus, analisi dei nuovi contagi

Nelle ultime tre settimane il numero di casi positivi al Covid-19 non sembrano subire una discesa netta. Nonostante questo le autorità sanitarie dicono che la situazione stia lentamente migliorando. Vengono registrati ancora duemila nuovi casi al giorno, nonostante sia tutto fermo da più di due mesi. Perché? Da cosa dipendono questi numeri? Dove si sono contagiati i nuovi casi? La risposta sta nella diagnosi (sono aumentati i tamponi) e nei luoghi in cui avviene il contagio (spazio privato, lavorativo, ospedaliero).

Aumenta il numero dei tamponi

Per chiarire il numero dei nuovi contagi è necessario fare una precisazione sui tamponi. Nelle ultime tre settimane il numero dei tamponi è aumentato, dando la possibilità di effettuare test anche nei luoghi più colpiti dal virus, come le Rsa. Prima nel conteggio delle persone positive non rientravano coloro che, anche se positive, non venivano sottoposte al test.

Questo significa che i numeri che stiamo ricevendo adesso sono molto più precisi, perché effettuati su un campione più alto. Questo dato, affiancato allo svuotamento delle terapie intensive e al numero dei guariti (quello sì in crescita), chiarisce perché si possa parlare di un graduale miglioramento della situazione.

I tre luoghi dei nuovi contagi

Il fatto che un numero sempre maggiore di tamponi venga realizzato anche in luoghi suscettibili di contagio, come le Rsa, non spiega da solo il numero dei contagi. Ci sono altri tre luoghi dove stanno avvenendo i nuovi contagi durante il lockdown: l’abitazione privata e la famiglia, il posto di lavoro e, infine, gli ospedali.

I contagi in famiglia

I contagi tra famigliari in realtà non sono una novità. Fin dall’inizio dell’epidemia e del lockdown la trasmissione del virus avveniva tramite familiare, persone con cui passiamo molto tempo, condividiamo spazi e non rispettiamo distanze sociali. Proprio questa vicinanza ha reso in alcuni casi infruttuoso l’isolamento domiciliare in caso di positività e ha spinto le regioni a chiedere di mettere a disposizione spazi, come gli hotel, per la quarantena.

Il luogo di lavoro

Il luogo di lavoro è il quarto luogo di esposizione al coronavirus. Secondo i dati dell’ISS, nel mese di aprile il 4% dei nuovi casi è stato riscontrato nei posti di lavoro. Questo dato, però, potrebbe risultare impreciso, perché effettuato su un piccolo campione. La situazione però potrebbe peggiorare dopo il 4 maggio, quando molte persone torneranno al lavoro e sarà più difficile rispettare il distanziamento sociale.

Gli ospedali

All’interno degli ospedali medici e operatori sanitari sono a stretto contatto con i contagiati. Per il loro il rischio di trasmissione è più elevato che per altri, soprattutto in mancanza di dispositivi di protezione individuali adatti.