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Donna incinta multata di 400 euro per una passeggiata vicino casa

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Una donna incinta è stata multata di 400 euro a Torino: la sua colpa? Aver deciso di passeggiare vicino casa insieme al piccolo figlio.

Una donna incinta è stata multata di 400 euro per una passeggiata, vicino casa, in compagnia del figlio piccolo. La denuncia di questo episodio arriva da Torino, in piena emergenza Coronavirus. A La Repubblica, in una lettera aperta, la donna racconta: “Sono incinta di 26 settimane; oltre sei mesi per chi non è pratico. Ho un bimbo di 15 mesi. Mio figlio è a casa dal nido dal 24 febbraio. Io e il mio compagno lavoriamo da casa, occupandoci allo stesso tempo di lui, e di tutte le incombenze domestiche. Inoltre, si susseguono le visite mediche e le analisi relative alla mia gravidanza, fatte tassativamente da sola, secondo quanto stabilito. Alle ultime visite mi hanno ripetuto che sto prendendo troppi chili e devo sforzarmi di fare attività motoria. Lo so, e mi impongo di camminare ogni giorno almeno 30 minuti”.

Donna incinta multata di 400 euro

Il racconto della donna incinta e multata è diventato presto virale. L’episodio risale a venerdì 1 maggio: “Filippo, mio figlio, si è svegliato alle 7. Pieno di energia, come sempre. Alle 11 decido, per fargli prendere un poco di aria e dar sfogo alla sua energia, e io fare un po’ di attività motoria, di fare una passeggiata nelle vicinanze di casa. Mi dirigo in fondo a corso Gabetti, attraverso corso Casale e vado nella zona alberata che costeggia il Po. Si chiama Parco Michelotti – rivela la donna -, ma sarebbe difficile definirlo propriamente un parco. So che devo rimanere in prossimità di casa per cui mi fermo con Filippo all’inizio del viale, di fianco la bocciofila, quasi al lato del ponte di Corso Regina. Una zona dove Filippo può camminare senza pericolo. Vedo passare altra gente, genitori con passeggini, e persone con cani”.

Ma durante la passeggiata della donna arriva un controllo dei vigili urbani: “Vedono chiaramente che sono incinta e che Filippo sta scorrazzando intorno a me. Con tono quasi arrabbiato mi chiedono se non so che quello sia un parco. Rispondo di no, in tutta onestà, che l’ho sempre considerato un viale alberato al lato di un corso altamente trafficato. Mi dicono che invece quello è un parco, con panchine e alberi”. La donna racconta di aver risposto che “Non è segnato da nessun cartello o nastro che impedisca l’accesso, come è per il parchetto di Corso Gabetti, che sarebbe stato ancora più vicino a casa. Mi informano che sono soggetta a sanzione, e mi notificano una multa dell’importo di 400€ per violazione del divieto di accedere al parco con figlio”.

La rabbia della donna incinta

Insomma, una multa salata per la donna incinta che si dice rammaricata e triste: “Sono senza parole, provo a ragionare insieme a loro e chiedo se qualora fossi stata sul lato della pista ciclabile del viale, poco più in là di dove mi trovo, se anche quello sarebbe stato considerato parco, e vagamente mi dicono che là non è parco e che avrei potuto camminarci senza essere soggetta a sanzione. Mi viene da piangere. Non per una spesa considerevole che si aggiunge ad un bilancio famigliare oneroso, non perché mio figlio nel frattempo si è rattristato e non può godere della sua mini-passeggiata, ma perché mi rendo conto dell’insensatezza delle norme in periodo di quarantena, e ancora di più mi rendo conto di come chi applichi la legge non sia dotato della capacità di usare la ragione”.