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Fase 2, le messe tornano a fine mese? Accordo vescovi-governo

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Fase 2, le messe riprenderanno a fine maggio? Annunciato un accordo tra il Governo Conte e i vescovi.

Fase 2, le messe tornano a fine mese? Arrivato l’accordo tra vescovi e il Governo Conte. Dopo uno stop di oltre 60 giorni a causa del coronavirus, le celebrazioni liturgiche torneranno a fine maggio. Le date da cerchiare in rosso sono quelle che riguardano l’Ascensione o la Pentecoste, rispettivamente il 24 o il 31 maggio, che potrebbero segnare il ritorno alla progressiva normalità pastorale e liturgica anche se il governatore della Sardegna ha dato il via libera alle celebrazioni prima del previsto. Un anticipo che sembra non sia piaciuto all’episcopato sardo visto che si è lamentato per non essere stato consultato.

Fase 2 e le messe

Per il ritorno alla normalità e la ripresa delle celebrazioni liturgiche c’è chi parla di “rinascita” come il Cardinale Gualtiero Bassetti che guarda avanti e vuole superare le polemiche con il Governo Conte. Tant’è che il suo ringraziamento: “Va alla Presidenza del Consiglio con cui in queste settimane c’è stata una interlocuzione continua e proficua. Questo clima ha portato in un paio di giorni a definire le modalità delle esequie” ha annunciato. Per certi versi un assist per Conte che in qualche modo incassa il plauso che si va ad aggiungere alle parole pronunciate durante la Santissima Messa di domenica 3 maggio da Papa Francesco.

“Da devoto di San Giuseppe Moscati, penso ai milioni di fedeli che desiderano partecipare alle celebrazioni domenicali. Verificando sul campo come si può impedire in modo appropriato il contagio, riducendolo ben oltre il 95%, direi quasi azzerandolo, sostengo che grazie all’uso della visiera in aggiunta agli altri Dpi e nel rispetto dei criteri sanciti di distanziamento interpersonale, è possibile andare a messa, in chiese auspicabilmente ampie”. Lo ha affermato Mario Balzanelli, presidente nazionale della Sis 118, nel corso della diretta ‘Life Box Streaming’.

Le visiere

Per Balzanelli una soluzione potrebbero essere le visiere. “Il kit di protezione individuale anti Covid-19 non può assolutamente limitarsi alle mascherine chirurgiche, perché queste sono ampiamente attraversabili dal virus contenuto nelle goccioline di saliva”, sottolinea Balzanelli, secondo cui è “fondamentale, per ciascuno, l’obbligo di indossare una visiera paraschizzi, almeno per situazioni di rischio”.