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Allarme vespa killer: dall'Oriente all'Italia con un carico di bonsai

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Arrivata in Italia la vespa killer degli alveari: scatta l'allarme in Toscana, dove l'insetto è giunto grazie a un carico di bonsai.

La chiamano il killer degli alveari perché ad oggi in Italia non esiste alcun animale o insetto in grado di fermarla: è arrivata la vespa nemica delle api. Con un carico di bonsai proveniente dalla Cina, l’insetto ha raggiunto già da qualche anno la Francia e poi il bel Paese, seminando una strage nelle arnie di Ponente. Questo insetto è molto simile – per dimensioni – a un calabrone ed è stato avvistato in Toscana.

Arrivata in Italia la vespa killer

La vespa killer è già stata localizzata in Toscana e potrebbe in tempi rapidi spostarsi fino alla Calabria. “Già 5 avvistamenti a inizio stagione non sono un bel segnale”, ha spiegato la professoressa Rita Cervo, etologa nel Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze e professore associato di Zoologia. La primavera, inoltre, è la stagione perfetta per fermare l’avanzata delle regine e catturarle prima che si possano diffondere sul territorio italiano danneggiando le colture.

“In Liguria, zona di penetrazione in Toscana della vespa, la situazione è drammatica – ha proseguito Cervo -, sebbene la sua diffusione sia stata in qualche modo rallentata rispetto a quanto avvenuto in altri paesi europei”.

L’etologa incontrerà i referenti della Regione Toscana e le associazioni di apicoltori, per cercare di arginare e risolvere la situazione. “L’obiettivo è arginare il fenomeno – spiega ancora -. Noi, grazie agli apicoltori, facciamo monitoraggio per conoscere la sua localizzazione sul territorio e cerchiamo di sensibilizzare la gente comune al problema perché ci aiuti a controllare la diffusione di questa specie aliena”.

“Come il primo esemplare è arrivato in Francia dalla Cina sui container – conclude la professoressa Cervo -, così potrebbe avvenire, in modo casuale, anche saltando dalla Toscana alla Calabria, per esempio. Perciò è importante sensibilizzare la gente comune sul problema e invitarla a segnalarci eventuali presenze sospette”.