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Ritardi per cassa integrazione in Sicilia: gli impiegati chiedono bonus

Palazzo d'Orléans

Trattativa tra sindacati e regione Sicilia, intanto le pratiche di cassa integrazione vanno a rilento e 130mila persone aspettano.

I lavori per la cassa integrazione procedono a rilento in Sicilia, gli impiegati chiedono 10 euro per ogni pratica. Si è conclusa in una nulla di fatto la trattativa tra Regione e sindacati. Il dipartimento Lavoro non ha infatti alcuna intenzione di accettare la proposta.

Cassa integrazione a rilento in Sicilia

Mentre Regione e sindacati non trovano una quadra alle 20 di domenica 3 maggio a 9.666 lavoratori era stata analizzata la pratica a fronte però di 139mila da soddisfare ancora. “Al tavolo – ha accusato il capodipartimento Giovanni Vindigni – i sindacati mi hanno chiesto di riconoscere ai dipendenti un bonus di 10 euro per ogni pratica analizzata”. Il problema parrebbe in Regione, dove lo stesso assessorato ha ammesso durante un incontro con i sindacati di non avere una piattaforma informatica all’altezza.

L’ipotesi di accordo prevederebbe la possibilità di aggiungere 100 persone alla squadra di 132 uomini attualmente impiegati nello smaltimento delle pratiche. Esulta Angelo Lo Curto della Siad-Cisal: “Grazie all’ipotesi di accordo raggiunta oggi tra le organizzazioni sindacali e il dipartimento Lavoro della Regione la task-force per la trattazione delle domande di Cassa integrazione in deroga sarà potenziata con almeno altre 100 unità, rendendo più veloci le procedure e quindi i pagamenti degli ammortizzatori sociali”.

“Più personale da utilizzare per più ore nella task force della Regione – osserva la Uil Fpl – questa la soluzione per ridurre il ritardo causato dal disservizio del sistema informatico e pagare il prima possibile la cassa integrazione in deroga. Rimane però la vera criticità, ovvero il cattivo funzionamento della piattaforma su cui vanno effettuati subito i dovuti interventi con una verifica dell’Inps”.

“Non potevamo restare fermi davanti all’impasse che rischiava di lasciare in un limbo migliaia di aziende dell’isola – raccontano Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia, e Fabrizio Lercara, segretario regionale con delega per i dipendenti regionali a La Repubblica – e non potevamo permettere che la responsabilità di questo disservizio ricadesse sulle spalle dei dipendenti regionali. Così, abbiamo presentato alla Regione il nostro progetto, basato interamente sugli strumenti messi a disposizione dall’innovativo Contratto collettivo di lavoro regionale firmato lo scorso anno, e abbiamo trovato la condivisione di tutti i soggetti coinvolti”.

“Io – spiega però Vindigni – ho solo detto che sottoporrò la questione al vertice politico. Certo è strano chiedere un bonus quando ci sono 130mila siciliani che attendono senza soldi”. L’Inps nel frattempo ha avvisato gli utenti che è in corso in questi giorni una campagna di truffe per il bonus da 600 euro tramite email di phishing.