Il 4 maggio ha preso il via la fase 2 in Italia e 4,4 milioni di lavoratori sono tornati alle loro attività tra le norme di distanziamento sociale e l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione. Seppur con le dovute accortezze, gli italiani hanno dimostrato responsabilità nella maggior parte dei casi. I parchi sono tornati a riempirsi di famiglie, runner e sportivi, le stazioni erano semi-vuote e le file per l’attesa di salita sui mezzi pubblici erano ordinate. Un primo passo all’insegna del rispetto delle norme di contenimento che potrebbe portare l’Italia sulla strada giusta per sconfiggere il virus.
Fase 2, la ripartenza dell’Italia
Il risveglio all’alba della fase 2 ha visto un’Italia che ha voglia di ripartire ma vuole farlo in sicurezza. Molta la prudenza sui mezzi di trasporto pubblico, che dalle 6 del mattino sono rimasti semi-vuoti e comunque hanno cercato di far rispettare tutte le norme di protezione e distanziamento. Il traffico veicolare – chiaramente in aumento – ha visto in molto zone prediligere i mezzi privati, ma anche le biciclette.
A Milano, ad esempio, il traffico veicolare in città è stato di circa il 30-35% maggiore rispetto alla scorsa settimana. Un valore che corrisponde, comunque, a circa il 60% in meno di un lunedì pre lockdown. Anche i parchi sono tornati ad animarsi, nonostante non sia possibile accedere alle aree gioco per bambini.
Anche Roma ha superato la prima prova, quella relativa al trasporto pubblico: le linee metropolitane e i bus hanno garantito il rispetto delle norme. In aumento il traffico veicolare privato. Anche a Firenze corse senza intoppi ogni 4-5 minuti: “Non ci sono stati assembramenti – ha detto l’ad di Gest, Jean Luc Laugaae – e abbiamo registrato al massimo 30 persone su ogni vettura, grazie alla responsabilità della maggior parte dei passeggeri, che hanno seguito e rispettato le regole”.
Soltanto a Napoli ha fatto discutere un video girato nella stazione di Montesano che mostra una folla di persone uscire dal treno della Circumflegrea. L’errore è stata la capienza massima: per garantire il distanziamento necessario dovevano salire al massimo 100 passeggeri, ma a bordo c’erano 180 persone. Le persone, neanche all’alba della ripartenza, hanno voluto privarsi del rito del caffè: i pochi bar aperti, però, sono stati delimitati per non permettere l’ingresso ai clienti e servire in modalità take away.