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Esplosione all’Adler di Ottaviano: chi era Vincenzo Lanza, l’operaio morto

esplosione Ottaviano

Ci sono stati due feriti gravi e una vittima a causa dell'esplosione all'Adler di Ottaviano. A perdere la vita è Vincenzo Lanza, operaio di 55 anni.

È di un morto e due feriti il bilancio della violenta esplosione avvenuta intorno alle 16 di martedì 5 maggio nello stabilimento Adler Plastic di Ottaviano, in provincia di Napoli. La vittima è Vincenzo Lanza, operaio di 55 anni. I soccorsi giunti in loco lo hanno estratto dalle macerie del capannone insieme a due suoi colleghi, uno dei quali è stato sottoposto a un intervento chirurgico nell’ospedale civile di Nola ed è in gravi condizioni. L’altro operaio ha riportato ferite meno gravi ed è stato ricoverato al Cardarelli di Napoli. Le morti bianche in Italia toccano numeri che fanno paura, con più di 3 morti al giorno per infortuni sul lavoro.

I sanitari del 118 hanno fatto il possibile per salvare Lanza, ma le manovre di rianimazione praticate sul posto non sono state sufficienti. Oltre agli operatori sanitari, in fabbrica sono arrivati i vigili urbani, i carabinieri e la polizia. Presente e attivamente partecipe nelle attività di soccorso anche il sindaco Luca Capasso. A loro il merito di aver estratto i feriti dalle macerie. La violenta esplosione, infatti, ha gravemente devastato uno dei capannoni.

Esplosione a Ottaviano, chi era Vincenzo Lanza

L’esplosione troppo violenta, avvertita persino a diversi chilometri di distanza, non ha lasciato scampo all’operaio Vincenzo Lanza. Una vicenda drammatica in un momento in sé così triste e disarmante. Anche l’azienda di cui Lanza era un dipendente stava cercando di ripartire, nonostante l’emergenza coronavirus e la conseguente crisi.

La vittima abitava poco lontano dallo stabilimento di via Mozzoni. Era entrato nel gruppo che coi polimeri produce rivestimenti e pannelli per le portiere e tappeti interni. Come molti dei colleghi, fino a lunedì 4 maggio il 55enne era in cassa integrazione. Su Facebook, con simpatica ironia, pubblicava foto con il suo cagnolino.

Il racconto dei testimoni

Una nube di fumo nero ha oscurato il cielo sereno di quello che per i dipendenti dell’Adler sarebbe dovuto essere un normale pomeriggio di lavoro. L’onda d’urto ha mandato in frantumi i vetri di molte abitazioni della zona circostante. danneggiate persino alcune vetrate nel centro del paese. Infatti, alcuni residenti hanno raccontato: ”Abbiamo sentito un boato ed i vetri sono andati in frantumi. Una paura indescrivibile. Poi il fumo che proveniva dalla fabbrica e abbiamo capito che era successo qualcosa. Speravamo che fosse ancora chiusa. E invece ora piangiamo la morte di un nostro concittadino. La fabbrica era stata riaperta solo il giorno prima, lunedì 4 maggio. I lavoratori impiegati nello stabilimento per le operazioni di manutenzione erano circa 70.

È stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Nola far luce sull’esatta dinamica dell’esplosione avvenuta nella fabbrica del settore di componentistica guidata da Paolo Scudieri. Non si esclude l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Stando al racconto di alcuni dipendenti testimoni del fatto, la causa sarebbe una bombola a gas, ma non vi è al momento alcuna conferma.