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Fase 2, barista multato a Napoli per non aver allontanato i clienti

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Accusato di non aver allontanato i clienti dopo la consumazione, un barista di Napoli è stato sanzionato con una multa e la chiusura del locale.

Non deve essere affatto facile lavorare come barista nei concitati giorni della Fase 2, come dimostra lo spiacevole episodio accaduto al titolare di un locale di Napoli, multato per non aver allontanato i clienti dalla propria attività dopo che questi hanno acquistato la consumazione. La storia arriva per la precisione dal popolare quartiere del Vomero dove Raffaele Colimodio, titolare del bar Alvino 29, si è visto infliggere una sanzione amministrativa con annessa chiusura della propria attività per cinque giorni.

Fase 2, barista multato a Napoli

Stando a quanto riportato dai vigili dell’Unità Operativa Vomero nel loro verbale, il titolare dell’attività commerciale è stato punito per aver venduto caffè e acqua all’esterno del suo locale senza allontanare i clienti dalla strada. Una versione dei fatti che è però stata immediatamente smentita dal signor Colimodio, il quale ha illustrato gli sforzi fatti in questi giorni di riapertura per cercare di far rispettare le norme di distanziamento sociale, nonostante il grande affollamento presente nelle strade della metropoli partenopea.

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Nel raccontare la vicenda, purtroppo l’ultima di una serie di sanzioni subite recentemente dai ristoratori di tutta Italia, il titolare del bar ha dichiarato: “Quando ieri i vigili mi hanno notificato il verbale con la multa e la chiusura del locale per 5 giorni non potevo crederci. Io ho fatto il possibile per spingere i clienti ad allontanarsi dal locale dopo aver acquistato il caffè da asporto. Non si può pretendere che siano i commercianti a mantenere l’ordine pubblico. Stiamo facendo i salti mortali per tenere aperta l’attività e dare un minimo di respiro ai nostri dipendenti che, ad oggi, non hanno ancora ricevuto un euro di cassa integrazione. Invece di aiutarci le istituzioni continuano ad affossarci”.

Al momento il commerciante ha già annunciato ricorso nei confronti sia dell’obbligo di chiusura che della sanzione amministrativa, la quale in questi casi può arrivare a 3mila euro di multa: “Dopo settimane in cui non stiamo lavorando e non stiamo incassando ci arriva questa ennesima mazzata. Chiediamo alle istituzioni cittadine quanti caffè dovremo vendere per coprire i tremila euro di sanzione che ci sono stati comminati per una colpa non nostra. Di certo non potevamo scacciare la gente dalla strada ma le forze dell’ordine non hanno voluto tenerne conto, mostrandosi inflessibili”.