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Test sierologici ai dipendenti, perchè sono necessari per le aziende?

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La proposta dei test sierologici ogni due settimane ai dipendenti delle aziende per monitorare i contagi.

Le aziende, in Italia e non solo, hanno bisogno di ripartire il prima possibile per poter provare a vincere la loro personale battaglia contro la crisi economica scaturita dall’emergenza coronavirus. Tornare a lavorare sì, ma in sicurezza. Sembra che sarà questo il mantra per tutti i settori produttivi e commerciali, specie in questa fase di convivenza con il Covid-19. In tale ottica molto utili potrebbero essere per le aziende i famosi test sierologici che permettono di capre se un dipendente ha avuto o meno il coronavirus. Questo tipo di analisi ha una precisione pari più o meno al 90%, per cui l’errore nel risultato potrebbe esserci, ma secondo il Sole24Ore, tale validità potrebbe comunque essere molto utile.

I test sierologici ai dipendenti delle aziende

La proposta riportata dal giornale economico finanziario italiano è quella di svolgere il test sierologico ogni due settimane a tutti i dipendenti che non siano risultati positivi precedentemente. Tale metodologia avrebbe un efficacia maggiore rispetto ai controlli a campione con soggetti selezionati a caso. Alle persone risultate positive al test andrebbe poi fatto un tampone per capire se queste sono infette in questo momento, cioè attualmente positive, oppure se hanno già superato la malattia. In ogni caso il soggetto dovrebbe essere tenuto in isolamento. Lo screening dunque, abbasserebbe notevolmente le probabilità di avere in azienda dei positivi.

L’importanza dei test sierologici

Il Sole24Ore sottolinea poi che chi sostiene che sarebbe meglio non fare i test nelle aziende, perchè non si saprebbe bene come gestire legalmente un singolo lavoratore positivo (Legge 81/o8), espone di fatto ad una situazione di altissimo rischio collettivo.