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Cosa c'è di vero nella foto dei Navigli affollati?

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Navigli affollati, cosa c'è di vero nella foto? L'istantanea ha acceso il dibattito pubblico facendo scatenare le ire di virologi e governanti.

I Navigli affollati nella giornata di giovedì 7 maggio sono diventati argomento di dibattito pubblico. In piena fase 2 da Coronavirus e con un’emergenza sanitaria ancora in pieno atto, il video rilanciato da Repubblica ha scatenato polemiche infuocate coinvolgendo finanche il sindaco di Milano, Beppe Sala. In un fotogramma è possibile osservare gruppetti di persone sorseggiare birre e chiacchierare bellamente senza rispettare il distanziamento sociale e il mantenimento dei dispositivi di sicurezza (le mascherine, nello specifico). “Come documentano le immagini, intorno alle 19 del 7 maggio, erano numerosi i cittadini in Darsena che non indossavano la mascherina e non rispettavano le misure di distanziamento sociale disposte dal governo”, scrive il quotidiano romano. Ma cosa c’è di vero nella foto dei Navigli affollati?

La foto dei Navigli affollati

Un affollamento sui Navigli, in piena fase 2, era ampiamente prevedibile. Sta al buon senso dei cittadini saper mantenere le corrette distanze e utilizzare i dispositivi di sicurezza. Resta da capire se quanto riportato da La Repubblica sia effettivamente un caso isolato o la buona norma degli ultimi giorni. All’ora dell’aperitivo, infatti, pare che la Darsena meneghina si popoli di giovani. Che devono rispettare la distanza fisica, evitare le aggregazioni, lavarsi frequentemente le mani, usare le mascherine in luoghi chiusi e all’aperto se si parla con qualcuno. Già nella serata di venerdì 8 maggio – in seguito alle dichiarazioni del sindaco milanese – la Darsena è sembrata tornare a uno stato da ‘fase 1’. Poche persone, molti runner o gente impegnata a fare una passeggiata (che resta consentita).

Sull’affollamento ai Navigli c’è anche dibattito tra i vari esperti: Rezza, capo dell’Istituto Superiore di Sanità, invita alla calma e a rispettare quanto suggerito; Andrea Crisanti, ‘braccio destro’ di Luca Zaia, si dice rammaricato e indignato per paura che tutto il lavoro fin qui svolto diventi vano.

Cosa c’è di vero?

La foto dei Navigli affollati non è certamente una bufala – anche perché risulta difficile immaginare una fonte autorevole come La Repubblica pubblicare fake news – ma è bene fare una precisazione: nelle ultime settimane Ólafur Steinar Gestsson e Philip Davali, esperti mediatici danesi, hanno dimostrato come foto e video registrati con un teleobiettivo invece di un obiettivo grandangolare possano creare effetti diversi da quelli reali. Pur ribadendo le colpe degli astanti presenti in Darsena, è indubbio che un effetto ottico stia ponendo la questione dei Navigli affollati come principale problema alla lotta al Coronavirus, mettendo in secondo piano la risposta governativa all’emergenza sanitaria.

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Molti utenti sui social network hanno fatto notare, inoltre, alcune particolarità sulla foto rilanciata da La Repubblica ed estratta dal video che immortala la folla sui Navigli. L’immagine è schiacciata dando, per l’appunto, una falsa prospettiva della ‘folla’ poiché tra i ponti che circoscrivono la zona si pone una distanza di circa 160 metri. Nessun dubbio, invece, sull’assembramento dei ragazzi che sorseggiano la birra in Darsena: molti di questi, come si vede dai fotogrammi presenti in rete, chiacchierano e scherzano come se il virus sia già un lontano e vecchio ricordo. Ma purtroppo non è così…