Intervenuto nel corso di Mattino Cinque, il direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano Massimo Galli ha spiegato che, nonostante ci stiamo avvicinando all’estate e quindi ad un clima caldo, non ci sono prove che questo possa diminuire la diffusione del coronavirus.
Coronavirus, Galli: “Caldo non aiuterà”
L’esperto ha infatti chiarito che non ci sono dimostrazioni scientifiche certe che dimostrino che con il caldo l’infezione è destinata a regredire. “Non ne abbiamo evidenze, né molecolari, né sul piano clinico“, ha spiegato. A suo dire poi il virus poi non sarebbe mutato dall’inizio dell’epidemia, a differenza di quanto sostengono altri studiosi. Non è quindi plausibile per lui pensare che qualche mutazione lo possa rendere meno aggressivo rispetto a quando ha iniziato a manifestarsi.
Per questo ha invitato a mantenere alta l’allerta e a non abbassare la guardia allentando troppo le misure di lockdown. Le uniche, ha spiegato, che hanno portato ad un andamento positivo dei contagi e che per questo vanno mantenute evitando di annullare i sacrifici fatti finora. “Sono ancora necessarie molte ricerche e per tracciare linee guida certe servono risposte altrettanto certe che per ora la scienza non ha“, ha aggiunto.
Ha infine sottolineato che per riuscire a dare risposte e inquadrare meglio le condizioni dei pazienti sarebbe stato necessario e opportuno fare diverse cose che non sono state fatte. Primo fra tutti un maggior numero di tamponi e test diagnostici in generale.