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Coronavirus, vacanze estive 2020: domande e risposte ai dubbi

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Coronavirus, come saranno le vacanze estive 2020? Tutte le domande e le risposte ai dubbi degli italiani in vista della calda stagione.

Le vacanze estive 2020, nonostante il Coronavirus, ci saranno. A confermarlo è stato Giuseppe Conte. Il Primo Ministro italiano, con una lunga intervista concessa domenica 10 maggio al Corriere della Sera, ha rivelato come l’obiettivo del Governo e delle task force sia quello di far trascorrere – con tutte le accortezze del caso dovute all’emergenza sanitaria – le vacanze estive 2020 agli italiani. Eppure, al momento si vive un periodo di forte incertezza e sono tantissimi i dubbi che rendono perplessi i cittadini. Anche perché le paure di un contagio da Coronavirus sono tante e diverse. Ma cosa si sa, fino a oggi, in merito ai dubbi sulle vacanze estive? Le domande e le risposte già “risolte” dagli esperti.

Coronavirus e vacanze estive 2020

Come detto, sono tanti i dubbi degli italiani in vista delle vacanze estive. In piena emergenza da Coronavirus, infatti, la cittadinanza si dice preoccupata dal possibile contagio durante una gita al mare. Per esempio, quello che in molti si chiedono è: “La sabbia è pericolosa?”. A questa domanda c’è già una risposta: Antonio Cassone, direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, professore di microbiologia all’università di Perugia, esclude la correlazione tra questo materiale e il coronavirus.

La sabbia non è una superficie in grado di mantenere in vista un virus. Anche se i granelli venissero contaminati dalle secrezioni di una persona infetta, per la trasmissione sarebbe necessario un immediato passaggio nelle vie respiratorie di un altro individuo. Così come il prato.

Acqua del mare pericolosa?

Il direttore del dipartimento di ISS evidenzia come il coronavirus abbia una: “Membrana sottile e instabile, l’acqua salina lo danneggerebbe immediatamente rendendolo innocuo, incapace di infettare”. Inoltre, sempre secondo l’esperto virologo c’è un altro fattore che gioca a vantaggio dell’uomo nella battaglia al Coronavirus: “L’acqua è un formidabile diluente. Le particelle del virus una volta espulse da una persona infetta si diluirebbero a tal punto da perdere la carica infettiva”. Non solo l’acqua del mare, ma anche quelle dolci – come per esempio quelle di lago – inibiscono il Coronavirus.

Il rischio in piscina

Qual è il rischio in piscina? Secondo l’Istituto Superiore di Sanità non sussiste alcun pericolo di contrarre il virus nell’acqua di piscina grazie alla presenza del cloro. Questo componente chimico consente di inibire tutti i batteri infettivi. Ovvio, in piscina bisogna mantenere il distanziamento sociale – così come in mare – perché c’è la possibilità di trasmissione via aerea.

Abbronzatura nemica del Coronavirus?

Attenzione al calore. Per Cassone, direttore dell’ISS, i raggi ultravioletti del sole sono un ottimo alleato per combattere il Coronavirus. Ma guai a esagerare: moltissimi melanomi della pelle nascono proprio a causa di un’eccessiva abbronzatura. Quindi d’accordo combattere il virus con il sole, ma senza esagerare.