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Silvia Romano, l'ambasciata polacca critica il post di Enrico Mentana

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L'ambasciata della Polonia ha criticato il post con cui Enrico Mentana si scagliava contro chi paragonava Auschwitz alla prigionia di Silvia Romano.

Voleva essere un intervento a difesa della volontaria italiana Silvia Romano, rientrata nel nostro Paese nella giornata del 10 maggio, ma il post di Enrico Mentana ha finito per essere duramente criticato dalla stessa ambasciata polacca a Roma. il direttore del TgLa7 aveva infatti attaccato coloro che paragonavano la prigionia della 25enne milanese rapita dai miliziani di Al-Shabaab con chi tornava da Auschwitz dopo la seconda guerra mondiale, lasciando però pericolosamente presupporre una correlazione tra il campo di sterminio nazista e la cultura e popolazione della Polonia.

Silvia Romano, critiche a Enrico Mentana

In un messaggio pubblicato nel pomeriggio di lunedì 11 maggio, Mentana se la prendeva con i detrattori di Silvia Romano affermando quanto segue: “A tutti quelli che in queste ore fanno orrendi e insensati paragoni con chi tornò da Auschwitz (come quel consigliere regionale leghista che ha scritto “avete sentito di qualche ebreo che liberato da un campo di concentramento si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa in divisa delle SS?”) voglio solo sommessamente ricordare che il campo di Auschwitz sorgeva nella cattolicissima Polonia, e che lo stesso Hitler era cattolico battezzato e cresimato. Provate a riformulare il paragone ora”.

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Un post condiviso da Enrico Mentana (@enricomentana) in data: 11 Mag 2020 alle ore 4:45 PDT

Il riferimento di Mentana era diretto nei confronti di coloro che, alla luce della conversione all’islam di Silvia Romano, paragonavano il suo ritorno in patria come musulmana a un paradossale condivisione dell’ideologia nazista da parte di un ebreo sopravvissuto ad Auschwitz, come ha fatto ad esempio il diretto re de Il Giornale Alessandro Sallusti: “Silvia è tornata. Bene, ma è stato come vedere tornare un prigioniero dei campi di concentramento orgogliosamente vestito da nazista. Non capisco, non capirò mai”.

Tuttavia il messaggio diffuso del giornalista e direttore del TgLa7 non è per niente piaciuto alle autorità polacche, che tramite la loro ambasciata romana hanno risposto a Mentana con le seguenti parole: “È vero che la Polonia ai tempi della Seconda guerra mondiale era molto cattolica. È necessario però, sempre e soprattutto, sottolineare che durante quel conflitto globale la Polonia era occupata dai nazisti, quindi ogni affermazione che può suggerire o far presupporre che Auschiwtz era stato costruito in Polonia, perché essa era cattolicissima, mettendo quindi in relazione questi due elementi, è profondamente sbagliato, ingiusto e ingiustificato.