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Fase 2, viaggiare all'estero: tutto quello che c'è da sapere

Viaggiare all'estero: le normative della Fase 2

Viaggiare all'estero nella Fase 2 è complesso. Le disposizioni non sono uguali per tutti e va tenuto conto anche dei Paesi di destinazione.

Si può viaggiare all’estero nella Fase 2 in tempi di coronavirus? È una domanda che si stanno facendo molti italiani e non solo. Nel Belpaese sono tanti gli stranieri che lavorano e studiano, per cui è opportuno fare chiarezza per quanto riguarda i cosiddetti viaggi oltre confine.

Viaggiare all’estero? Controllare le misure

Per recarsi in un Paese estero in tempi di coronavirus non basta assicurarsi che sia possibile nel Paese in cui ci troviamo: bisogna, infatti, tener conto anche della normativa del Paese di destinazione. Per capirci: se l’Italia consente lo spostamento oltre confine, ma per ragioni sanitarie un altro Paese no, non sarà possibile recarsi in altro luogo. Alcuni Paesi hanno stabilito linee ferree. Come il Giappone, che vieta l’ingresso a tutti coloro che sono stati in Italia nei 14 giorni precedenti all’arrivo.

Una quarantena all’estero non sempre basta

La Fase 2 e la ripresa graduale di alcune attività nazionali non si riflette sull’allentamento delle misure per chi vuole entrare in un Paese straniero. In diversi Paesi, infatti, un isolamento fiduciario o, nel peggiore dei casi, una quarantena forzata, non bastano. Ci sono, tuttavia, delle deroghe. In Belgio, per esempio, l’accesso è consentito solo a chi ne ha abbia necessità, come la motivazione lavorativa. In Francia è necessario munirci del documento di autocertificazione valido in Francia. Alcuni Paesi hanno temporaneamente sbarrato gli ingressi alla frontiera. È il caso degli Stati Uniti, dove lo stato di emergenza nazionale non permette l’ingresso ai viaggiatori che, nelle due settimane precedenti, sono stati nei Paesi dell’Area Schengen, Italia inclusa.

Cittadini stranieri: quando viaggiare all’estero

Nel caso di cittadini stranieri, le cose cambiano. Il rientro nel proprio Paese, cioè, deve essere motivato da un’urgenza assoluta: se si è rimasti bloccati in Italia durante un viaggio turistico o per motivi di lavoro. È consentito il rientro anche per gli studenti a cui i corsi nel Paese ospitante sono stati interrotti. In altri casi, lo spostamento non è consentito.

E in Italia? Viaggiare nella Fase 2

All’interno del territorio italiano sono consentiti due tipi di spostamenti. Quelli nella stessa Regione di domicilio devono essere motivati da ragioni di lavoro, salute e altre necessità, come incontrare un congiunto. Per quanto riguarda gli spostamenti fuori Regione, questi devono essere motivati da ragioni di urgenza, lavoro o salute. Dal 1° giugno, tuttavia, potrebbero essere consentiti gli spostamenti fra le Regioni nel segno della gradualità e cautela, con effetti importanti sul turismo nazionale.