Jacopo Bongini Probabile episodio di odio nei confronti di Silvia Romano: nella mattinata di mercoledì 13 maggio i vicini di casa della cooperante tornata recentemente in Italia hanno infatti allertato le forze dell’ordine per segnalare la presenza di alcuni cocci di una bottiglia che secondo alcune ipotesi sarebbe stata lanciata contro la finestra dell’abitazione della ragazza. Sul posto sono immediatamente giunti gli agenti che hanno provveduto a raccogliere le testimonianze degli inquilini dello stabile e a effettuare i rilievi necessari.
Silvia Romano, bottiglia contro la sua abitazione
Al momento non è chiaro quando sia stato compiuto il gesto e soprattutto se la bottiglia di vetro fosse effettivamente indirizzata a Silvia Romano, malgrado alcuni elementi lascino pensare a un’azione sulla scia degli insulti che la ragazza ha ricevuto negli ultimi giorni alla luce della sua conversione alla religione islamica. Proprio a seguito degli auguri di morte ricevuti dalla cooperante, il magistrato antiterrorismo Alberto Nobili ha deciso di aprire un’inchiesta per il reato di minacce aggravate.
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Presso lo stabile dove abita la ragazza sono inoltre giunti gli uomini della Polizia scientifica, che hanno subito repertato i frammenti di vetro trovati vicino la finestra dell’appartamento di via Casoretto. La stessa finestra dalla quale Silvia Romano si affacciò per salutare la folla al suo arrivo a casa a Milano dopo 18 lunghi mesi trascorsi come ostaggio dei miliziani jihadisti tra il Kenya e la Somalia. I frammenti di vetro sono stati ritrovati da dei condomini che abitano al primo piano dello stabile, esattamente al di sotto della casa della famiglia Romano.
