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Sarah Scazzi: Sabrina e Cosima cuciono mascherine in carcere a Taranto

Cosima Sabrina mascherine carcere

Cosima Serrano e Sabrina Misseri, condannate per l'omicidio di Sarah Scazzi, cuciono mascherine in carcere per l'emergenza coronavirus.

Cosima Serrano e Sabrina Misseri, rispettivamente cugina e zia di Sarah Scazzi, sarebbero impegnate nella fabbricazione di mascherine per l’emergenza coronavirus.

Cosima e Sabrina cuciono mascherine

Mentre infatti le due, che condividono la stessa cella nel carcere di Taranto dopo esser state condannate all’ergastolo per omicidio in concorso nel 2017, erano prima impegnate nel confezionamento di tovaglie, corredi e vestiti, ora hanno riconvertito la produzione dedicandosi alla cucitura di mascherine. Dispositivi di cui ci sarà bisogno per lungo tempo, almeno fino a quando l’infezione non sarà stata debellata del tutto.

Come diversi altri laboratori di sartoria, anche quello del penitenziario tarantino sta infatti impiegando le detenute per produrre uno degli strumenti più utilizzati durante l’epidemia. Nel servizio presente sulla rivista si menzionano poi altri carcerati noti alle cronache spiegando le attività che stanno facendo per dare un contributo durante l’emergenza sanitaria.


La condanna

Cosima e Sabrina si trovano in carcere dal 2011 per il cosiddetto delitto di Avetrana consumatosi il 26 agosto 2010 ai danni di Sarah Scazzi. La Cassazione ha confermato nel 2017 la condanna al carcere a vita per omicidio in concorso già emessa in Appello. Secondo la ricostruzione avrebbero ucciso la ragazza strangolandola con una corda.

Michele Misseri, zio di Sarah e marito e padre di Cosima e Sabrina, ha invece occultato il cadavere gettandolo nel pozzo dove poi è stato trovato quaranta giorni dopo i fatti. È anche coinvolto nel processo parallelo relativo ai depistaggi durante le indagini perché, secondo l’accusa, avrebbe dichiarato il falso autoaccusandosi del delitto.