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Silvia Romano, la liberazione sarebbe costata 10 milioni di euro

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La liberazione di Silvia Romano sarebbe costata 10 milioni di euro, tra voli, agenti segreti e gestione diplomatica della vicenda

Il riscatto di Silvia Romano, tornata da pochi giorni in Italia, sarebbe costato ben più dei 4 milioni di cui si parla: lo scrive Il Giornale, secondo cui per liberare la ragazza sarebbero serviti più di 10 milioni di euro. Una cifra, insomma, di molto superiore.

10 milioni per liberare Silvia Romano

Per riportare a casa Silvia Romano sono serviti più di 10 milioni: è ciò che scrive Il Giornale, in riferimento alla cifra spesa per riportare la ragazza in Italia, tema caldo degli ultimi giorni. Ai 4 milioni di cui si parla, infatti, andrebbero aggiunte molte spese, in primis quelle per gli agenti. Diciotto mesi di paghe degli agenti dei servizi segreti (che si aggirano intorno ai 12mila euro al mese) a cui si aggiungono “indennità di cravatta”, diarie di missione e “bonus”: con 3/4 persone sul campo il totale ammonterebbe a 850mila euro. A questi vanno aggiunte le spese per alberghi (gli agenti non vivono in ambasciata), aerei, il vitto e mazzette, mance e bustarelle indispensabili in Africa per ottenere informazioni, appoggi e autorizzazioni. Quindi altri 500mila euro in 18 mesi. Anche il Falcon50, il jet usato per il rientro di Silvia Romano, avrebbe contribuito ad innalzare la spesa di circa 130mila euro.

I costi per la liberazione

Per Il Giornale ci sarebbero altre spese da considerare, come i voli di linea, per un totale di altri 20mila euro. Sarebbe più difficile calcolare l’incidenza dei voli dal gennaio 2019 quando la cellula dell’Aise, trasferisce la base operativa a Mogadiscio. Tra partenze e rientri in Falcon, più i voli di linea della Turkish Airlines o le trasvolate sui C130 il conto non è inferiore agli 800mila euro. Serve poi aggiungere il contante per garantirsi informazioni e provvedere alla sicurezza: una cifra che si aggira sui 320mila euro. Solo così il totale di soldi spesi sul campo supera i 2 milioni e 600mila euro. A questa cifra vanno aggiunti ancora almeno 800mila euro di coordinamento complessivo. Poi i diciotto mesi di gestione diplomatica della vicenda -coinvolgendo ambasciate e personale del Ministero degli Esteri- aggiungerebbero circa un milione di euro.